Isco: "Offerte anche dall'Italia, non chiudo nessuna porta"

Il fantasista si è raccontato, nella seconda parte dell'intervista a Marca: il mercato, la chiamata di Bartomeu e il futuro con la voglia di tornare a giocare.
Isco: "Offerte anche dall'Italia, non chiudo nessuna porta"© www.imagephotoagency.it

Oltre un anno e mezzo da svincolato. Isco non ha detto addio al calcio ma si è preso una pausa dopo le ultime stagioni poco positive, soprattutto dopo aver salutato il Real. "Avrei dovuto lasciare Madrid prima..." ha detto in una lunga intervista a Marca. Il fantasista si è raccontato a cuore aperto dai momenti difficili fino al mercato e alla voglia di tornare in campo per fare vedere, ancora una volta le sue qualità. 

Il classe '92 ha fatto un periodo di lontananza dai social e dai media per dedicarsi a sè stesso e alla sua famiglia, oltre a tornare ad allenarsi al meglio per poter riprendere l'attività di calciatore. Al quotidiano spagnolo ha raccontato la sua voglia di tornare a giocare a calcio dopo il periodo di stop preso con le diverse offerte sul mercato dall'Europa e non solo. 

Isco e gli anni a Madrid

Non solo momenti belli, fatti di vittorie, soprattutto in Champions League o nella Liga, ma anche situazioni difficili. Dopo l'addio di Lopetegui qualcosa è cambiato a Madrid: "Fino al 2018 ho sempre giocato nei momenti importanti del Real. Lasciare Madrid nel momento giusto in cui devi farlo è la cosa più complicata del mondo ed è successo a molti giocatori. E torno ora al 2018. Ho subito un intervento chirurgico d'urgenza per appendicite. I medici mi dissero che la questione era complessa, con più di un mese di pausa. Ma a venti giorni stavo già giocando perché volevo aiutare la squadra nel momento di difficoltà. Dopo l'esonero di Lopetegui e l'arrivo di Solari, Isco non esisteva più per nessuno. Senza nemmeno una spiegazione da parte dell'allenatore andavo in tribuna o in panchina. Non ho sentito il sostegno del club o di nessuno. E ora dico che dovevo andarmene in quel momento... Poi è arrivato Zidane nel momento più difficile per me e si aspettava tanto. Poi quando stavo per tornare è arrivata la pandemia che ha bloccato tutto. Non mi sono allenato come dovevo per questo dico che l'errore più grande è stato il mio. E l'anno successivo non stavo bene e i miei bei momenti a Madrid erano finiti. Con Ancelotti ho giocato due o tre partite e basta, ma lui è stato onesto con me e l'ho accettato". 

Isco, il Barcellona e il mercato

Dal Real Madrid al mercato... e sullo sfondo il Barcellona: "A Madrid mi rinnovarono il contratto nell'anno della Coppa del Mondo in Russia (2018) perché avevo diverse offerta e avevano paura potessi accettare l'offerta dei rivali. Bartomeu mi chiamò per andare al Barcellona... ma non sarei mai andato. Il Real era la squadra dei miei sogni, in cui avevo vinto quello che sognavo". Dal passato al presente con la voglia di tornare in campo: "Ho voglia di tornare a giocare a calcio, e desideroso di dimostrare che sto bene fisicamente. Sono ancora motivato, giovane e voglio fare gol, competere... Sono molto emozionato. Sono arrivato al momento della scelta, devo decidere bene, perché non voglio commettere errori. Non voglio fare un altro passo falso nella mia carriera, che sarebbe complicato da gestire. Ho ricevuto offerte dall'Italia, Turchia, Arabia, Spagna... Ma non volevo andare da nessuna parte dove non ero mentalmente preparato. Ora lo sono. Sono entusiasta dell'esperienza di giocare in un altro campionato, imparare un'altra lingua, crescere personalmente anche al di fuori della Spagna e non chiudo le porte a nulla". In chiusura i sogni nel cassetto: "Mi piacerebbe vincere qualcosa con la Nazionale. Ho giocato soltanto una Coppa del Mondo. Voglio lasciare il calcio tra sette o otto anni in modo positivo". 

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