Sergio Ramos, nemico amatissimo: dopo 19 anni il Real è un avversario

Ancelotti lo sfida a Siviglia: "Se oggi sono qui è grazie a lui e a quel suo gol nella finale di Champions". Diego Alonso: "Fondamentale per noi"
Sergio Ramos, nemico amatissimo: dopo 19 anni il Real è un avversario© EPA

BARCELLONA - Diciannove anni. Tanto è passato dall’ultima volta che Sergio Ramos ha affrontato il Real Madrid. Ed è per questa ragione che, alla vigilia della gara in programma oggi pomeriggio al Ramón Sánchez Pizjuán, tra il Siviglia e il Real, il protagonista principale è stato proprio l’esperto difensore spagnolo, tornato a casa dopo l’esperienza parigina e, soprattutto, dopo i 16 anni passati nella capitale. All’ombra del Santiago Bernabeu, per la precisione, che ha lasciato soltanto dopo esserne diventato il leader máximo oltre che capitano dei merengues. 

Le parole di DIego Alonso

«Sarà un piacere rivederlo e salutarlo. Gli voglio particolarmente bene. Se oggi sono qui è per lui. Se non avesse segnato quel gol in quella finale probabilmente oggi non sarei qui», ha assicurato Carlo Ancelotti che, come la maggior aprte dei tifosi blancos, non potrà mai dimenticare la rete che ha permesso al suo Real Madrid di riacciuffare, in pieno recupero (“92’ y Ramos”), una finale di Champions League che sembrava persa e conquistare, così, la tanto agognata ‘Décima’. Correva l’anno 2014, ma per Carletto è come se fosse successo ieri: «Sono sicuro che farà una grande partita e se dovesse segnare e vorrà celebrare il gol che lo faccia pure». Quella di Lisbona contro l’Atlético Madrid è stata la prima delle quattro Coppe dei Campioni conquistate dallo spagnolo. Trofei che impreziosiscono la sua collezione di titoli vinti con il Real (22 in totale): «Per noi Sergio è un calciatore molto importante - ha sottolineato il tecnico del club andaluso, l’uruguaiano Diego Alonso - . Non sta a me parlare del suo passato, ma solo di quello che ho visto da quando sono arrivato. E devo dire che l’abbiamo visto molto bene. Impegnato e con una grande voglia di lavorare. Mi sento a mio agio con lui. E, del resto, a Sergio piace competere, contro il Real o qualsiasi altro avversario».

Il Granada rinuncia a Weissman

L’altro protagonista di giornata è stato, suo malgrado, Shon Weissman. Il Granada ha, infatti, deciso “per ragioni di sicurezza” di non portarselo a Pamplona per la gara contro l’Osasuna. Queste ragioni di sicurezza non hanno nulla a che vedere con lo sport. L’attaccante israeliano, infatti, si è reso protagonista di qualche like di troppo sui social ed è stato denunciato per un “delitto d’odio” nonostante abbia cancellato subito dopo i tweet che incitavano alla vendetta dello stato di Israele contro i palestinesi: «Per quale ragione logica non stiamo lanciando 200 tonnellate di bombe su Gaza?», uno dei tweet che gli era “piaciuto”.

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