Barcellona, arriva la svolta: ciao Xavi, ecco Flick. Biennale all’ex Bayern

Laporta rompe gli indugi e caccia il tecnico “ribelle”. Ma gli chiede di andare in panchina contro il Siviglia. Il tecnico tedesco guadagnerà il 30% in meno del predecessore
Barcellona, arriva la svolta: ciao Xavi, ecco Flick. Biennale all’ex Bayern

Joan Laporta non ha nemmeno aspettato fino a lunedì mattina per comunicare a Xavi Hernández che non sarà lui l’allenatore del Barcellona. Anzi, dopo averlo cacciato, gli ha anche chiesto il favore di dirigere la squadra domani a Siviglia nell’ultimo turno di campionato. Del resto, al Sánchez Pizjuán, in panchina, potrebbe andarci anche un bimbo di sei anni considerato che in gioco non c’è nulla. Ed è per questa ragione che il presidente si è voluto togliere il pensiero prima di partire alla volta di Bilbao dove il Barça femminile è atteso, oggi, dalla finale di Champions contro il Lione. Non appena i suoi contabili gli hanno confermato che nelle casse del club ci sono i 15 milioni necessari per esonerarlo, Laporta ha licenziato in tronco l’allenatore reo, a suo modo di vedere, di averlo tradito. Perché dopo aver annunciato, anzi promesso, il 25 aprile, che non c’è allenatore migliore di lui per il Barcellona, con le lacrime agli occhi e la mano sul petto, Xavi aveva pensato bene di dire la verità, di mettere in guardia i tifosi sulle difficoltà economiche del club e, quindi, sull’impossibilità di lottare alla pari con il Real Madrid in Spagna e con gli altri top team in Europa. Almeno sulla carta, almeno per qualche tempo.

Il "tradimento" di Xavi al presidente porta a Flick

Un eccesso di sincerità che Laporta ha trattato alla stregua dell’eresia. Prova ne sia, che dieci giorni dopo, Xavi è stato fulminato. «Domani finirà la mia tappa sulla panchina del Barça - così il tecnico -. Non è facile lasciare il club della tua vita, ma sono molto orgoglioso dei due anni e mezzo alla guida di uno spogliatoio che è stato come una seconda famiglia. Sarò di nuovo un culé qualsiasi allo stadio. Perché prima di essere giocatore o allenatore, sono tifoso del Barcellona e voglio solo il meglio per il club della mia vita».
Al suo posto arriverà Hansi Flick che, quattro anni fa, in piena pandemia, con il Bayern inflisse ai blaugrana la più umiliante sconfitta della loro storia moderna. Bayern che l’ha cercato come sostituto di Thomas Tuchel prima di dirigersi deciso su Vincent Kompany: deve liberarsi dal Burnley, ma già si parla del suo staff in Baviera. Quell’8-2 nei quarti Champions alla squadra allenata da Quique Setién, annunciò con larghissimo anticipo quanto sarebbe successo. Quello che Xavi non si è più sentito di nascondere ai tifosi: «All’incontro erano presenti anche il vicepresidente Rafa Yuste e il ds Deco». Lo stesso Deco con cui, poche ore prima, l’allenatore stava pianificando la stagione.

Le cifre del nuovo allenatore e la buonuscita a Xavi

Flick firmerà un biennale guadagnando un 30% in meno rispetto al predecessore, consapevole che, pur volendo negoziare, il club non avrebbe davvero potuto offrirgli di più. Men che meno se Xavi non dovesse rinunciare alla buonuscita. E, del resto, perché mai dovrebbe farlo, visto il modo in cui Laporta si è liberato di lui? «Perché è un uomo di club», assicurano tutti gli uomini del presidente (che non sono più tanti). Quello che è certo è che non c’è pace per i tifosi, costretti ad assistere all’ennesimo colpo di scena della loro cupola dirigenziale e proprio nel giorno in cui la società si era liberata, per decisione dei giudici, dall’accusa di corruzione nell’ambito del caso Negreira. Quando si dice “mai una gioia”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...