Guardiola e il benvenuto a Flick nell'inferno Barcellona

I sogni del nuovo allenatore sono Kimmich e Merino, ma sono già pronti i piani alternativi. Raphinha tra i sacrificabili per fare cassa
Guardiola e il benvenuto a Flick nell'inferno Barcellona© EPA

L' immersione di Hansi Flick nel 'barcelonismo' non è arrivata all'ombra del diroccato Camp Nou, ma a Colonia. Nella sua Germania dove, domenica sera, il club catalano ha conquistato la 12ª Champions della propria storia. Di pallamano. E del resto si sa che il Barça sia il club polisportivo più importante al mondo, sebbene ad accaparrare una percentuale molto alta del budget sia il pallone con la prima squadra maschile alla quale, da qualche anno, si è aggiunta anche quella femminile, capace di vincere già 3 volte la massima competizione continentale, disputando 5 delle ultime 6 finali. E così, se un tempo era Alexia Putellas ad ambire a eguagliare i trionfi di Lionel Messi, oggi la situazione si è capovolta, con l'aggravante che non c'è più un Messi al quale affidarsi.

La fiducia nella rosa ed un mercato da organizzare

Flick, dalla sua, ha assicurato a Joan Laporta di avere massima fiducia nella rosa a sua disposizione e che, con qualche ritocco qua e là, da forte il Barça diventerà fortissimo. La questione è che non è ancora chiaro di quanti carati potranno questi ritocchi. Ed è proprio questa ragione che dopo il trionfo di Colonia e le vacanze a Ibiza, Flick si è fermato definitivamente in Catalogna per cominciare a lavorare al suo Barça. Il presidente gli ha promesso che proverà ad assicurarsi i rinnovi dei prestiti dei due Joao, Cancelo e Félix, sebbene sul fronte sinistro dell'attacco blaugrana la direzione sportiva sia chiamata a intervenire con decisione. Ed è proprio sull'arrivo di un attaccante esterno e di un mediano che il tecnico tedesco si concentrerà maggiormente nelle prime riunioni con Deco. Sin da subito, perché assieme al ds, Flick dovrà individuare un piano A, uno B e forse anche uno C. Senza una cessione eccellente, infatti, sarà complicato tornare alla regola dell'1-1: ossia alla possibilità di spendere un euro per ogni euro incassato (in questo momento, dopo essere stato bloccato sull'1-4, il Barça è sull'1-2). Sotto questo aspetto, Ronald Araujo e Frenkie De Jong sono quelli che hanno più mercato, ma nessuno dei due sembra essere disposto a lasciare Barcellona. Ed è per questa ragione che il sacrificato potrebbe essere Raphinha.

I sogni di Flick e la fiducia di Guardiola

Gli obiettivi, pardon, sogni di Flick hanno la sagoma di Joshua Kimmich (piano A) e Mikel Merino (B) per la linea mediana e di Luis Diaz (A) e Nico Williams (B) per l’attacco. Il problema è che il piano B, quello più economico, ha un costo complessivo di quasi 100 milioni. Ed è per questa ragione che, considerato che in cassa il Barça questi soldi non ce l’ha, se Laporta non riuscirà a sistemare la situazione finanziaria bisognerà attivare il piano C o fare di necessità virtù, sperando che dopo Lamine Yamal, Pau Cubarsí e Fermin López, la cantera sforni un altro paio di fenomeni: «A Flick gli auguro il meglio, ma soprattutto che sia aiutato e gli diano il tempo di cui ha bisogno: sostegno totale e pazienza». A dare la ricetta non è stato uno qualunque, ma Pep Guardiola, uno che conosce bene l’ambiente blaugrana: «La panchina del Barça è tra le più difficili in assoluto. Se ci tornerò io un giorno? No, ho già un’età...».

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