L'operazione alla quale si è sottoposto Marc Bernal lunedì mattina è andata bene. L'ultima perla venuta fuori dalla cantera del Barcellona è stata costretta a passare sotto i ferri dopo essersi frantumato il legamento crociato anteriore e il menisco esterno del ginocchio sinistro. Il tutto dopo uno sfortunato, ma tutt'altro che drammatico (nella dinamica, non nelle conseguenze), scontro di gioco con Isi durante la gara di Liga contro il Rayo Vallecano. È bene specificarlo perché la lesione del centrale culé arriva a poco meno di un anno da quella che ha messo ko Gavi durante un incontro disputato con la nazionale spagnola. Per il Golden Boy 2022, stesso infortunio che il suo compagno di squadra con l'unica differenza che il ginocchio in questione è quello destro.
Da Gavi a Pedri, fino a Fati e Yamal
Ebbene, se tutto andrà nel migliore dei modi, il centrocampista spagnolo si metterà agli ordini di Hansi Flick a novembre, a un anno esatto dal crac. Un iter che, suo malgrado, dovrà seguire anche Bernal. E a proposito di Golden Boy - perché il Barça, sotto questo aspetto, è un'incredibile fucina di giovani talenti - il vincitore del Premio concesso da Tuttosport nel 2021, Pedri, non è ancora tornato ai livelli toccati nella sua prima stagione al Barça quando disputò oltre 70 incontri in un anno tra club e Nazionale. Niente di strano se non fosse che la stagione precedente ne aveva giocati meno della metà. E che dire di quell'Ansu Fati che, prim'ancora di Lamine Yamal, aveva fatto credere ai tifosi catalani di aver già trovato il nuovo Messi? Reduce da quattro infortuni al ginocchio, lo sfortunato campioncino blaugrana (secondo solo a Erling Haaland nella classifica del Golden Boy 2020 e vincitore quell'anno del Web Golden Boy) era riuscito a convincere Flick di essersi messo il peggio alle spalle prima di tornare ai box a causa di un infortunio alla base del piede.
Una serie di infortunati eventi
Se a tutto questo aggiungiamo la lesione che terrà fuori Ronald Araujo fino a gennaio (muscoli ischiocrurali) e quella che ha fatto perdere tutta la seconda parte della scorsa stagione a Alejandro Balde (idem), è evidente che all’ombra della Masia abbiano un problema. E pure grosso: «Il Barça deve guardare dentro casa propria e rendersi conto che sta facendo qualcosa di sbagliato e che questa dinamica rischia di mettere in pericolo una generazione di giocatori eccezionali», il durissimo ‘j’accuse’ del quotidiano catalano Sport. La sensazione è che la coperta chiamata cantera, per quanto di eccellente qualità, sia inevitabilmente corta e se è vero che ha permesso al Barcellona di rimanere a galla durante la peggiore crisi sportiva e istituzionale della sua storia moderna, è altrettanto vero che non si può fare a meno di rispettare il normale sviluppo fisico di un adolescente e Ansu Fati ha esordito a 16 anni e 298 giorni, Pedri a 17 anni esatti, Gavi a 17 anni e 24 giorni e Bernal a 17 anni e 3 mesi. Il record di precocità, però, ce l’ha il principale candidato al Golden Boy di quest’anno: Lamine Yamal. E i tifosi culé già incrociano le dita...