Il Real Madrid è in crisi, lo dicono i numeri, lo dicono le classifiche, lo dice il campo. Al Santiago Bernabeu ha subito due sconfitte pesanti contro gli avversari di sempre: il Barcellona nella Liga e il Milan in Champions League, 0-4 e 1-3; non ci sono scuse. In campionato è a meno 9 dal Barcellona di Flick che ha un passo insostenibile per qualsiasi avversaria. In Europa è a metà classifica, dove facilmente si qualificherà per gli spareggi, ma non sembra il Real Madrid della scorsa stagione. Carlo Ancelotti si è difeso affermando che anche l’anno passato la squadra non era la più veloce, quella che correva di più, ma alla fine ha vinto la Champions. Tutto vero, così com’è vero che non è tanto quanto ma il come corri che fa la differenza in campo: una crisi profonda che abbiamo già raccontato su tuttosport.com, tra infortuni, spogliatoio e ricambi. Jorge Valdano, ex madridista e ‘maitre a penser’ calcistico, ha detto la sua su Movistar+ e quando l’ex campione del mondo parla il mondo intorno al Real lo ascolta: «C’è la responsabilità dell’allenatore, perché ogni volta che non c’è ordine l’allenatore ha una parte di responsabilità. Ci sono responsabilità individuali, perché ci sono grandi giocatori che non hanno ancora trovato il loro momento migliore e c’è responsabilità nella progettazione della squadra», ha detto Valdano.
Orfani di Toni Kroos
«In questa squadra non c’è molto equilibrio. Penso che l’assenza di Kroos sia stata sottovalutata e questo si vede bene in mezzo al campo dove non si riesce a trovare quell’equilibro fondamentale per controllare e comandare le partite. La presenza di Kroos è stata curativa, ha dato alla squadra pazienza quando ne aveva bisogno e velocità mentale nell’attaccare gli spazi. Ci sono molte cose che il Real Madrid ha perso senza Kroos e non è in grado di compensare nemmeno con alcuni dei migliori giocatori del mondo», ha chiosato Valdano, il quale non poteva essere più chiaro di così. Il ventiquattrenne francese Aurelien Tchouameni, ex Monaco e alla sua terza stagione con il Real Madrid, è già stato fischiato e preso di mira dai tifosi, lui che avrebbe dovuto sostituire Toni Kroos e che in questi anni avrebbe dovuto crescere e imparare sotto la sua ala, ma le cose non stanno andando come dovrebbero. La piazza madridista, inoltre, non è famosa per avere pazienza, è già accaduto altre volte con allenatori famosi e importanti quanto Ancelotti, che secondo alcuni sarebbe sul punto di essere esonerato. Poi c’è la strategia di Florentino Perez e la sua idea di Galacticos che non sempre ha funzionato a dovere e che ha messo spesso in crisi i tecnici deputati ad allenarli. E non si tratta solo di equilibrio in campo, come ha sottolineato Valdano, ma anche dentro lo spogliatoio, dove in tanti concorrono al Pallone d’Oro, dove ognuno è un’entità a sé dal punto di vista mediatico ed economico, dove per alcuni la nazionale è irrinunciabile.
Tra la moglie di Valverde e le figuracce di Vinícius Júnior
In questa situazione, oggettivamente esplosiva, si registra anche l’intervento a gamba tesa della moglie di Federico Valverde: «Federico è un centrale, quando c.... lo capiranno che non è un esterno? Meglio non andare oltre, altrimenti mi sequestrano», ha scritto sui social durante la partita contro il Milan Mina Bonino. Parole alle quali Ancelotti ha risposto a modo suo: «Quello che dicono le persone sui social lascia il tempo che trova, non posso giudicare. Valverde non stava bene e l’ho cambiato all’intervallo perché non poteva fare meglio avendo un problema alla spalla». E sulla propria situazione: «Mi sembra normale essere in discussione. Se continuiamo con questi risultati mi sembra difficile arrivare a fine stagione». Ora è chiaro che un allenatore come Carlo Ancelotti può avere delle annate storte, senza metterne in discussione l’enorme valore, ma è altrettanto chiaro che se le cose non cambieranno l’esonero è dietro l’angolo e che sia stata la sconfitta contro il Milan ha metterlo in crisi sembra una nemesi perfettamente sadica. In questo Real Madrid, però, c’è anche un altro problema sottaciuto: il comportamento in campo di Vinícius Júnior. In particolare la sceneggiata su Mike Maignan: pessima e vergognosa al tempo stesso. Vinícius Júnior combatte da tempo una battaglia difficile e sacrosanta contro il razzismo di cui è spesso vittima. Non c’entra niente, ovvio, perché i razzisti restano tali anche se Vinícius Júnior sbaglia, però quando si conducono certe battaglie dovrebbe seguire un comportamento integerrimo proprio per dare più forza a queste e non generare equivoci che diventano degli assist nelle menti semplici di chi si dice di combattere. Vinícius Júnior era nel mirino da tempo per alcuni atteggiamenti brutti da vedere su un campo di calcio, ma adesso sta esagerando, cartina tornasole di una situazione incandescente dentro al Real Madrid, come squadra e come società. Non ultimo il comportamento tenuto per la serata dell’assegnazione del Pallone d’Oro: un atteggiamento ridicolo da parte di una società che ha fatto la storia del calcio mondiale, per questo imperdonabile. Non sarà una questione di campo, ma racconta un nervosismo eccessivo. A giorni capiremo meglio.