Real Madrid e Barcellona: in testa anche per gli infortuni

Le infermerie affollate uniscono le due big di Spagna: i guai di Ancelotti e Flick
Real Madrid e Barcellona: in testa anche per gli infortuni© EPA

BARCELLONA - Spesso e volentieri, quando si affronta il tema del calendario troppo fitto, chi ignora la differenza tra fare sport e fare sport a livello professionistico è solito reagire istintivamente come un qualsiasi cane di Pavlov, tirando fuori la storia dei bimbi viziati che prendono una montagna di soldi e si lamentano per essere costretti a giocare due partite a settimana. Evidentemente, però, tra gli esperti della domenica, quelli che seguono il proprio numero di passi giornalieri a colpi di smartwatch, credendo di tenere così tutto sotto controllo, ci sono anche i responsabili dei calendari della Uefa e della Fifa che, lungi dal chiedere un parere ai diretti interessati, continuano ad aggiungere partite ufficiali alle ormai interminabili stagioni: «Non sono normali tre infortuni in un tempo - ha ammesso Carlo Ancelotti, sabato scorso -. Il calendario è così impegnativo che non permette ai calciatori di riposare quanto dovrebbero e per questo arrivano agli incontri meno freschi e il rischio di infortunio è maggiore. Ma è un problema generale, non riguarda solo noi», ha aggiunto Carletto dopo aver incassato le lesioni muscolari di Lucas Vazquez e Rodrygo, che resteranno fuori per oltre un mese, e quella al crociato di Militao, la cui stagione è già terminata. Proprio come l'anno scorso, il tecnico emiliano è così costretto a fare i conti con l'overbooking in infermeria. Lucas, Rodry e Mili si sono aggiunti alla già importante lista degli indisponibili del club merengue: David Alaba, Thibaut Courtois, Aurelien Tchouameni e, soprattutto, Dani Carvajal al quale il Real, non appena ha saputo che anche la sua stagione era arrivata alla conclusione, ha prolungato di un anno il contratto in scadenza.

Gli infortuni in casa Barcellona

Ma se Atene piange, Sparta non ride. Anzi. Fortunatamente per Hansi Flick, però, la risposta della Masia ai problemi di organico del Barcellona è stata brillante. A cominciare dalla scorsa estate quando, prim’ancora che cominciasse ufficialmente la campagna 2024-25, il tecnico tedesco ha perso Frenkie de Jong. Ebbene, l’irruzione di Marc Bernal in prima squadra non solo era servita a mettere una toppa ma, prima che si rompesse crociato e menisco, aveva ricordato a molti quella di Sergi Busquets. Un disastro al quale a porre rimedio era stata la stessa cantera blaugrana che ha consegnato a Flick un Marc Casadó diventato ben presto uno degli intoccabili del suo undici titolare. All’infortunio di Bernal, si sono aggiunti ben presto - e qui elenchiamo soltanto i calciatori ancora ai box, altrimenti la lista sarebbe interminabile - quelli di Andreas Christensen, Hector Fort, Ferran Torres e Marc André ter Stegen. Senza dimenticare che Ronald Araujo non ha ancora fatto il proprio debutto stagionale. E, come se non bastasse, anche per Flick l’ultima settimana è stata parca di buone notizie. La sconfitta rimediata a San Sebastián, infatti, ha fatto da corollario alla ricaduta di De Jong (nulla di grave per fortuna), ai problemi lombari di Robert Lewandowski (che rimarrà fuori per i prossimi 10 giorni) e alla lesione alla caviglia destra di Lamine Yamal che, dopo aver saltato la sfida contro la Real Sociedad, non può rispondere alla chiamata di Luis De La Fuente perché costretto a un periodo di riposo forzato compreso tra le due e le tre settimane. Insomma, mai come questa volta, la parentesi internazionale arriva nel momento giusto. Con la speranza che tra dieci giorni, il bilancio dei caduti non sia ancora più pesante.

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