Impazza il Barçagate, Bartomeu in grave difficoltà: si va verso elezioni anticipate

Il presidente preferirebbe evitare questo scenario. Mercato: presto Braithwaite
Impazza il Barçagate, Bartomeu in grave difficoltà: si va verso elezioni anticipate© www.imagephotoagency.it

BARCELLONA - Di riunione in riunione. Josep Maria Bartomeu ha deciso di affidarsi alle sue doti diplomatiche (sic) per cercare il modo di limitare i danni del Barçagate e uscirne pulito. Non sarà, però, semplice riuscirci, soprattutto perché osservando la situazione anche da prospettive diverse, il presidente del club catalano e la sua giunta direttiva ne escono sempre con le ossa rotte. E già, perché se verrà dimostrato che erano al corrente dei profili tossici attraverso i quali la I3 Ventures gettava fango su personaggi importanti del barcelonismo (inclusi miti assoluti come Lionel Messi e Pep Guardiola), la cupola blaugrana subirà un danno di immagine enorme, difficilmente rimediabile: «Un comportamento deprecabile». Tuttavia, anche in caso contrario, ovvero qualora dovesse venir fuori che non ne sapevano nulla e, quindi, che non se ne sarebbero accorti, la situazione non migliorerebbe: «Incompetenti». Ed è per questa ragione che dopo essersi riunito con i quattro capitani (Messi, Busquets, Piqué e Sergi Roberto) e Quique Setién, Bartomeu lo ha fatto, prima, con i suoi uomini più fidati e, poi, con i quattro vicepresidenti e il Ceo della società. Incontri preparatori al "processo" che lo aspetta domani, quando dovrà rendere conto alla propria giunta, infuriata per non essere stata messa al corrente della contrattazione di I3 Ventures che ha ricevuto gli 800 mila euro previsti dal proprio onorario in comode tranche, tutte con un importo inferiore ai 200 mila euro. Non una cifra a caso: superata questa soglia di spesa, infatti, il club è obbligato a chiedere l'autorizzazione della giunta.

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DIMISSIONI ED ELEZIONI - Il primo a farne le spese dovrebbe essere il braccio destro di Bartomeu, Jaume Masferrer, che è poi anche la persona che si è occupata di chiudere l'accordo con I3 Ventures.

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BARCELLONA - Di riunione in riunione. Josep Maria Bartomeu ha deciso di affidarsi alle sue doti diplomatiche (sic) per cercare il modo di limitare i danni del Barçagate e uscirne pulito. Non sarà, però, semplice riuscirci, soprattutto perché osservando la situazione anche da prospettive diverse, il presidente del club catalano e la sua giunta direttiva ne escono sempre con le ossa rotte. E già, perché se verrà dimostrato che erano al corrente dei profili tossici attraverso i quali la I3 Ventures gettava fango su personaggi importanti del barcelonismo (inclusi miti assoluti come Lionel Messi e Pep Guardiola), la cupola blaugrana subirà un danno di immagine enorme, difficilmente rimediabile: «Un comportamento deprecabile». Tuttavia, anche in caso contrario, ovvero qualora dovesse venir fuori che non ne sapevano nulla e, quindi, che non se ne sarebbero accorti, la situazione non migliorerebbe: «Incompetenti». Ed è per questa ragione che dopo essersi riunito con i quattro capitani (Messi, Busquets, Piqué e Sergi Roberto) e Quique Setién, Bartomeu lo ha fatto, prima, con i suoi uomini più fidati e, poi, con i quattro vicepresidenti e il Ceo della società. Incontri preparatori al "processo" che lo aspetta domani, quando dovrà rendere conto alla propria giunta, infuriata per non essere stata messa al corrente della contrattazione di I3 Ventures che ha ricevuto gli 800 mila euro previsti dal proprio onorario in comode tranche, tutte con un importo inferiore ai 200 mila euro. Non una cifra a caso: superata questa soglia di spesa, infatti, il club è obbligato a chiedere l'autorizzazione della giunta.

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