Ancelotti, il Real e il Brasile: tutto in 13 giorni

Il tecnico si gioca la stagione tra il 5 e il 18 aprile, la Seleção lo chiama: "Lascio Madrid soltanto se mi cacciano". Ma con un triplo flop rischia tutto
Ancelotti, il Real e il Brasile: tutto in 13 giorni© EPA

BARCELLONA - La prima scelta di Carlo Ancelotti è e continuera a essere il Real Madrid. Soltanto nel caso in cui Florentino Pérez dovesse decidere di esonerarlo per la seconda volta, Carletto prenderebbe in considerazione le avance della federazione brasiliana. In realtà, allenare la Seleção è l’unica ragione - al netto di una poco probabile chiamata d’emergenza della nazionale italiana - che potrebbe indurre il tecnico emiliano a venire meno alla propria promessa: «Quella del Real sarà la mia ultima panchina». A Madrid, Ancelotti sta bene. È vicino a figli e nipoti e anche la famiglia italiana è a un tiro di schioppo, soprattutto rispetto a un eventuale trasferimento in Sud America. Ciononostante, a bussare alla sua porta non è una una federazione qualunque. Essere il primo allenatore straniero a prendere in mano le redini della VerdeAmarela pentacampeão, la nazionale più vincente del mondo, non può non far gola a un tecnico che ha girato mezz’Europa diventando il primo a vincere i cinque campionati top del vecchio continente: «Mi piacerebbe vedere un allenatore come Guardiola, Ancelotti o Mourinho sulla panchina del Brasile. Un ct straniero? Non vedo il problema», ha assicurato nelle scorse settimane Ronaldo il Fenomeno facendo capire che, se per tornare a vincere un Mondiale 24 anni dopo l’ultima volta, c’è bisogno di affidare la squadra a uno straniero, in Brasile sono pronti a farlo.

Il futuro tra Barcellona e Chelsea

Ma di questo se ne è convinta prima di tutti la Federcalcio verdeoro che non a caso, ha consegnato la Seleção a Ramon Menezes fino al prossimo mese di giugno, quando la stagione sarà finita e Ancelotti disponibile. Forse. Nel frattempo, Carletto ha già conquistato la fiducia dello spogliatoio brasiliano prim’ancora di entrarci. Le frasi di Ederson lasciano ben pochi dubbi al riguardo: «Ne ho parlato con Vinicius, Casemiro e Militao e ci sono grandi possibilità che sia lui il nuovo ct. Mi hanno detto che è un allenatore eccezionale, che piace a tutti ed è un vincente». Molto più di un endorsement. Nei giorni scorsi, Ancelotti ha assicurato che andrà «via dal Real soltanto il giorno in cui decideranno di cacciarmi». Possibilità tutt’altro che remota nel caso in cui i blancos dovessero terminare la stagione a mani vuote. E, dopo la sconfitta nel Clásico di Liga, non bisognerà nemmeno aspettare giugno per capirne di più. Tra il 5 e il 18 aprile, infatti, il Real affronta, prima, il Barcellona nella semifinale di ritorno della Copa del Rey, dopo lo 0-1 del Santiago Bernabeu, e, poi, il Chelsea nei quarti di finale di Champions League. Tredici giorni che valgono una stagione e una panchina.

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