Ligue 1, Aulas scrive al governo: “Ecco perché bisogna ripartire”

Lunga lettera del presidente del Lione indirizzata al premier e al ministro dello sport: “Riconsiderate la fine del campionato, i club andranno in deficit e il nostro calcio sarà svalutato. C’è chi è già tornato in campo e chi invece lo farà al più presto”
48. Jean-Michael Aulas© Getty Images

Jean-Michel Aulas ha scritto una lettera aperta indirizzata al primo ministro Edouard Philippe e al ministro dello sport Roxana Maracineanu per far sì che il 2 giugno possa rappresentare il giorno della svolta per il campionato francese, chiuso definitivamente con il titolo assegnato al Psg: “In quella data avverrà un processo di apertura graduale perché sarà possibile recarsi nei luoghi di culto o persino votare alle elezioni comunali. Utilizzando i protocolli sanitari che vengono applicati nei principali campionati europei, potremmo concludere la stagione a luglio e agosto”.

Aulas: "Stop alla Ligue 1 da idioti"

Aulas: “I club andranno in deficit”

Un pensiero, quello del presidente del Lione, strutturato in tre parti. La prima riguarda il periodo compreso tra il 21 aprile e il 1° maggio dove viene presa in esame la cronologia degli eventi e Aulas reputa “una decisione affrettata” la scelta di interrompere il campionato. Nella seconda parte si parla di complotto: “Secondo il governo, la Ligue 1 è stata fermata da alcuni dirigenti del calcio francese per interessi particolari. Lo Stato potrebbe assumersi le proprie responsabilità di fronte al colossale deficit dei club, che va dai 700 ai 900 milioni di euro. Su 55 paesi membri della Uefa, oltre 20 hanno già deciso di riprendere il campionato e solo 7 hanno deciso di fermarsi definitivamente. Tutti gli altri stanno studiando le condizioni per la ripresa. La Francia è l’unica tra i 7 maggiori campionati europei ad aver optato per lo stop”. 

Aulas: “Giochiamo a luglio e agosto”

Come fa adesso la Francia a non veder svalutato il proprio calcio professionistico? La Bundesliga è tornata in campo, la Liga lo farà l’8 giugno, Italia, Russia e Portogallo hanno iniziato con gli allenamenti di gruppo e l’Inghilterra lavora alla ripresa dopo il 19 giugno. Le decisioni prese dal calcio francese sono state finora contestate da diverse società professionistiche e amatoriali. Una fine definitiva della stagione porterebbe il nostro calcio a una crisi economica e sociale senza precedenti - si legge nella terza parte -. Il 2 giugno rappresenti l’opportunità di una ripresa graduale, l’occasione per correggere gli errori fatti con l’adozione di un protocollo sanitario che porti prima agli allenamenti e poi al ritorno in campo, nei mesi di luglio o agosto”.

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