Luis Enrique sotto accusa: il ko Psg e i casi Donnarumma e Kolo Muani

L'ultima sconfitta contro il Bayern in Champions non è senza strascichi: l’ostracismo verso il bomber altro nodo da sciogliere
Luis Enrique sotto accusa: il ko Psg e i casi Donnarumma e Kolo Muani© EPA

Stamani, dopo ben 24 ore di rompete le righe post debacle di Monaco di Baviera, le facce che si presenteranno al centro di allenamento di Poissy non saranno certamente allegre. Perché al quartier generale del Paris Saint Germain si dovranno tirare le somme di una sconfitta emblematica per tanti aspetti, e che ha peggiorato una serie di sensazioni già piuttosto negativa. La prima è quella dell’intramontabile arroganza di Luis Enrique, punito duramente per la scelta di preferire Matvej Safonov a Gianluigi Donnarumma come portiere all’Allianz Arena. Una scelta, secondo lui, dovuta al miglior gioco coi piedi del russo, che però è stato protagonista del grave errore che è valso il gol decisivo dei tedeschi. A poco sono servite le altre cinque o sei parate nel resto del match, perché un portiere prima di ogni altra cosa deve evitare interventi approssimativi. E la goffa uscita che ha provocato il centro dell’ex napoletano Kim ha messo alla berlina il portiere e alla gogna l’allenatore.

Le responsabilità di Luis Enrique

Lucho si è preso le responsabilità della sconfitta, mettendoci la faccia, ma la sua arroganza si rispecchia anche nell’ostinarsi a giocare senza un centravanti pur avendo a disposizione uno come Randal Kolo Muani. Quest’ultimo, che con la Francia è stato autore di una doppietta fondamentale proprio da terminale offensivo in casa del Belgio un mese e mezzo fa, ma non gioca titolare col Psg dal 6 ottobre scorso, quando fu sostituito all’intervallo da Lee con i parigini che stavano perdendo per 1-0 in casa del Nizza. Un ostracismo francamente inspiegabile quello dell’asturiano per l’attaccante di Bondy, al quale l’altro ieri sera è stato preferito un convalescente Goncalo Ramos, entrato a 20 minuti dalla fine e incapace di provare nulla contro la granitica difesa bavarese. Adesso, nonostante in Ligue 1 sia capolista, la squadra parigina si trova con le spalle al muro in quella Champions che, anche se non è più un obiettivo conclamato, rappresenta comunque un torneo da onorare al meglio. E oggi come oggi lo spettro di una mancata qualificazione esiste eccome. Per assicurarsi il passaggio alla seguente fase, infatti, Marquinhos e compagni dovranno vincere almeno due partite delle prossime tre rimaste contro Lipsia, Manchester City e Stoccarda. Un calendario non certo facile, e con l’unica partita in casa contro la squadra di Guardiola, che a fine gennaio non sarà di certo in crisi come adesso. I nodi sono venuti al pettine. Adesso sta a Lucho scioglierli tutti. Magari con un pizzico di umiltà in più.

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