Manchester City, Guardiola sicuro: "Sono nel posto migliore per allenare"

Il tecnico spagnolo chiude la porta ad un addio: "Se un giorno dovessi andare in Italia, troverei una situazione simile alla Spagna. Ma nessun posto è come l'Inghilterra"
Manchester City, Guardiola sicuro: "Sono nel posto migliore per allenare"

MANCHESTER (Inghilterra) -  Direttamente dal profilo Twitter ufficiale del Manchester City, il tecnico Pep Guardiola sembra chiudere definitivamente la porta a qualsiasi ipotesi di addio e lo fa con una dichiarazione d'amore come poche: "Penso che non ci sia posto migliore nel mondo per fare questo mestiere come l'Inghilterra. Posso fare un paragone con Spagna e Germania. Non sono stato in altri Paesi che potrebbero essere simili. Se dovessi andare in Italia, sarebbe simile alla Spagna, ma non c'è posto migliore. In altri posti i tifosi fischiano se non vinci, qui il tifo non viene mai meno. Io ho una maglia blu, sono uno di voi".

"Quando sei in Premier capisci perché pensano tutti sia il campionato più duro"

In questo momento siamo uno dei gruppi più felici al mondo, è incredibile quello che abbiamo fatto. È stato uno dei risultati più importanti della mia carriera, specialmente per come è arrivato. Prima che arrivassi la gente diceva sempre che la Premier League è il campionato più difficile e quando sei qui capisci perchè. C’è un calendario fittissimo, gli avversari sono di grandissima qualità, è un torneo molto fisico, bisogna giocare in condizioni meteo particolari”.

"Futuro? Il meglio deve ancora venire"

"Il Liverpool è stato un grande avversario, sono stati fantastici ma noi lo siamo stati di più. Siamo stati continui e concreti. La nostra idea è quella di giocare sempre con la palla, a livello difensivo la priorità è recuperarla. Conta quelle che sono le nostre idee, senza pensare all'avversario. Questo è un club che crede in un determinato tipo di gioco, crea in un'idea di calcio. Indipendentemente da quello che dice il campo, se è vittoria o sconfitta. Con me o senza di me. Ricordo che il primo anno fu difficile: fummo sconfitti in Champions dal Monaco, in Premier League non andavamo bene, ma continuavamo ad avere il supporto della gente. Ciò che ho sentito non lo dimentico, conosco questo lavoro e so che ora è più facile stare con me. Abbiamo tutti bisogno di tempo, ma non dimentico l’aiuto che ho avuto. Sono felice di premiare la fiducia che hanno avuto in me e nei miei giocatori. Il meglio deve ancora arrivare”.

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