Il Chelsea è nel caos: i Blues rischiano anche di sparire

Dissesto finanziario se il Governo inglese mantiene le sanzioni. Congelati i conti, bloccate pure le carte di credito aziendali
Il Chelsea è nel caos: i Blues rischiano anche di sparire© EPA

LONDRA - Il Chelsea ha fatto presente al governo britannico che il club è a rischio dissesto finanziario e che per evitarlo è necessario un allentamento delle sanzioni imposte al proprietario dei Blues, Roman Abramovich. Giovedì, infatti, l’esecutivo presieduto da Boris Johnson ha annunciato la decisione di congelare tutti i beni presenti sul territorio britannico appartenenti all’oligarca russo-israeliano, compreso, ovviamente, il club campione d’Europa di cui Abramovich è proprietario da 19 anni. Una decisione che era nell’aria e arrivata, però, solo dopo un'attenta analisi del dossier consegnato dalla National Crime Agency, a cui il governo aveva chiesto di trovare le prove di un collegamento diretto tra Abramovich e Vladimir Putin.

Le sanzioni comminate al petroliere si sono, però, inevitabilmente abbattute sul Chelsea, tanto da aver già attivato una sorta di effetto domino che rischia realmente di minacciare la sopravvivenza del club. Sebbene attraverso una speciale deroga il governo abbia garantito ai Blues la continuazione delle attività sportive e il pagamento di calciatori e dipendenti, da ieri il Chelsea non può più vendere nuovi biglietti per le gare e non può commercializzare il proprio merchandising. Il club, inoltre, è sottoposto a limiti di spesa stringenti per singola partita: 20mila sterline per le spese di viaggio e 500mila per i costi di sicurezza e catering. La deroga governativa, inoltre, non ha l’effetto di evitare un vero e proprio embargo sui trasferimenti: allo stato attuale il mercato è, quindi, bloccato in entrata e in uscita e non si può procedere né al rinnovo dei contratti in scadenza, né alla cessione dei calciatori sotto contratto. Una situazione senza precedenti, sulla quale anche le parti in causa navigano comprensibilmente a vista, non sapendo cosa li aspetti alla fine del tunnel.

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