Grazie Tottenham per il tributo a Ventrone: “There’s only one”

Il Tottenham Hotspur Stadium è il secondo stadio più capiente della Premier League dopo l’Old Trafford ed è il terzo più grande di Londra, dopo Wembley e Twickenham. Immaginate la commozione di Conte, Paratici, i giocatori, lo staff degli Spurs e il sentimento che li ha accomunati ai sessantamila spettatori quando, prima della partita di Champions League con l’Eintracht, si sono alzati tutti in piedi per rendere omaggio a Gian Piero Ventrone. Nello stesso momento, il maxischermo rilanciava l’immagine del sessantaduenne preparatore atletico, improvvisamente scomparso il 6 ottobre scorso a Napoli. Subito dopo, la telecamera ha indugiato per riprendere il mazzo di rose bianche sul seggiolino di Gian Piero e la corona di fiori deposta per terra, accompagnata da un bigliettino con le firme di tutti i giocatori. Poi, lo zoom sull’inseparabile kit di lavoro dell’uomo che contribuì a fare grande la Juve: il giubbotto con le sue iniziali, il cronometro e il fischietto. Ha scritto Hugo Lloris, il capitano del Tottenham e della Francia campione del mondo: «There’s only one, Gian Piero», ce n’è solo uno, Gian Piero.

Tottenham, la memoria di Ventrone

Sul profilo ufficiale della squadra (@spursofficial) sino a ieri sera si contavano ancora oltre tremila messaggi dei fan, grondanti emozione, simpatia, dolore, affetto. Più di duemila quelli postati in calce alle parole di Son Heung-min, semplicemente Son, sotto l’immagine che ritrae il campione sudcoreano mentre abbraccia Ventrone: «Il mondo ha perso una persona davvero speciale Gian Piero; tu mi hai aiutato a superare i momenti più difficili e insieme abbiamo festeggiato alcuni ricordi incredibili. Non riesco a esprimere abbastanza con le parole la mia gratitudine a te e quanto ti devo. Ci mancherai tanto, tanto. Grazie di tutto, amico mio. Mando tutto il mio a amore a te e a tutta la tua famiglia». Il Tottenham non si è fermato qui. Perché la memoria di Ventrone vive nell’Enfield Training Center, il meraviglioso centro d’allenamento degli Spurs, Antonio Conte ha piantato quella quercia sempreverde italiana, attorniato da tutta la squadra e dai suoi collaboratori. Se c’era un modo per onorare Gian Piero, nei suoi luoghi di lavoro, il Tottenham ha scelto il migliore, il più toccante, andato dritto al cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscere e di apprezzare Gian, così gli Spurs lo chiamavano, con l’istintiva tendenza inglese ad abbreviare i nomi. «Gli sono bastati dieci mesi per conquistare tutti noi», ha sussurrato Harry Kane. Venerdì prossimo, allo Stadium, la Juve riceverà l’Empoli. Ne siamo sicuri: tributerà il suo inchino all’uomo che appose la sua firma accanto a quella di Lippi sulla Champions del ’96 e sul mondiale azzurro del 2006. Ha scritto un tifoso del Tottenham su Instagram: «Gli alberi possono proteggerci dal sole rovente, dal vento e dalla pioggia. Sono sicuro che Gian Piero faceva questo per i nostri giocatori. Per favore, rimani qui e guardaci». Thanks with all our heart, Tottenham.

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