Klopp-LIverpool: la crisi del settimo anno

In PremierLeague  la squadra è a 10 punti dal quarto posto ed è già fuori dalla Fa Cup: ci sono tutti gli indizi della fine di un ciclo
Klopp-LIverpool: la crisi del settimo anno© Getty Images

Dov’è finito quel Liverpool capace, pochi mesi fa, di vincere due trofei e di sfiorare il successo in Premier e Champions? Che fine ha fatto la squadra (quasi) imbattibile costruita da Jürgen Klopp in 7 anni, considerata il paradigma dell’evoluzione del calcio verso un gioco sempre più offensivo? Dubbi, incertezze, interrogativi, leciti e comprensibili che, però, ormai a metà di questa travagliata stagione, non hanno ancora risposta. E, nella testa dei tifosi Reds, si sta instaurando oltre che la paura di rimanere a mani vuote in questa stagione anche quella di compromettere la prossima. Allo stato attuale, infatti, il Liverpool si trova a -10 dal quarto posto, il che, ovviamente, rende terribilmente complicata la qualificazione alla prossima Champions. E non va meglio nelle altre competizioni visto che, Champions a parte, i Reds sono fuori da tutto. L’ultima delusione è arrivata domenica scorsa con l’eliminazione dalla FA Cup per mano del Brighton di De Zerbi, capace di battere Salah & C. per due volte in poche settimane e di mettere a nudo tutti i limiti attuali della formazione vicecampione d’Europa. Un risultato che ha fatto salire a 9 il numero di sconfitte stagionali: un numero che, se confrontato con le sole 4 dell’intera scorsa stagione, rende bene l’idea delle difficoltà che la squadra di Klopp si è improvvisamente ritrovata a dover gestire. Un cammino complicato quello dei Reds, che, lungi dall’essere l’effetto di una sorta di incantesimo che coglie Klopp ogni volta che si trova a dover affrontare la 7ª stagione alla guida di un club, rappresenta, invece, il sintomo più evidente della fine di un ciclo.

Cosa sta mancando al Liverpool

E, infatti, come spesso capita quando, dopo aver affrontato una lunga fase ascendente, una squadra si trova a dover fare i conti con l’inevitabile e inesorabile discesa, alla luce vengono tutti i difetti, le piccole imperfezioni e le cicatrici più nascoste, che - nel caso del Liverpool - erano rimaste celate negli anni scorsi anche grazie allo straordinario lavoro di make-up fatto proprio dal tecnico. In questa stagione, però, tutte le rughe sono diventate visibili e hanno fatto sì che ogni cosa venisse messa in discussione: in primis la rosa, ma anche lo stesso allenatore. Impensabile qualche mese fa, ma inevitabile quando tutti gli aspetti che avevano reso unico e vincente il gioco dei Reds vengono improvvisamente meno. Nulla, infatti, sembra rimasto del famoso Gegenpressing di matrice kloppiana, quell’intensità nel recupero alto della palla che ha fatto le fortune del Liverpool in queste ultime stagioni. Un gioco dispendioso che prevede, oltre ad una grandissima applicazione, anche una forma fisica costantemente perfetta. I tanti infortuni di cui i Reds sono stati vittima in questi mesi, oltre che il naturale logoramento di alcuni calciatori chiave, hanno prodotto questa versione irriconoscibile dei Reds. Una situazione che lo stesso Klopp ha già ampiamente fotografato e a cui dalla prossima estate intende porre rimedio: «Per quanto mi riguarda, a meno che qualcuno non me lo dica, io non me ne andrò - aveva detto -. Ciò significa che forse è arrivato il momento di cambiare altre cose». Parole chiare, che fanno presagire qualcosa in più di una semplice make-up: probabilmente un vero lifting.

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