Il derby con Haaland
Nel futuro di entrambi la “Queen City” inglese, quella Manchester un tempo dominata in modo incontrastato dai Diavoli in maglia rossa, ma che nell’ultimo decennio è diventata il regno dei cugini del City. Quando Haaland mise piedi a Manchester, poco più di un anno fa, furono in molti a chiedergli conto della sua amicizia con il collega inglese, prospettando una rivalità sul campo che avrebbe portato il derby cittadino su livelli mai sperimentati prima: «Siamo molto amici, ma forse ora che siamo sulle sponde opposte di Manchester dovremo incontrarci di nascosto», confessò col sorriso sulle labbra il fuoriclasse norvegese. In realtà, in questo anno e poco più di coabitazione sotto il cielo sempre grigio della città del nord dell’Inghilterra la sfida che tutti si aspettavano e già pregustavano non c’è mai stata. E questo perché il ragazzo più promettente del panorama calcistico inglese degli ultimi anni, a differenza dell’ex compagno di squadra, si è incartato su sé stesso, entrando in una sorta cul-de-sac da cui sembra incapace di venir fuori.
Il litigio social con Ten Hag
Una parabola discendente che lo ha già privato della Nazionale, culminata nell’esclusione dai convocati per la sfida dell’Emirates della scorsa settimana, che il tecnico dei Red Devils ha giustificato lanciando a Sancho accuse di scarso impegno durante gli allenamenti: «Non lo abbiamo selezionato basandoci sue prestazioni in allenamento. Devi raggiungere il massimo livello ogni giorno qui. Posso fare delle scelte e lui, in questa partita, non è stato chiamato», aveva detto l'allenatore olandese. Accuse che, grazie all’arma più potente di ogni calciatore moderno, i propri canali social, Sancho ha immediatamente rispedito al mittente: «Per favore, non credete a tutto ciò che leggete! Non permetterò alle persone di dire cose completamente false, ho svolto veramente bene gli allenamenti questa settimana. Io credo che ci siano altri motivi dietro a questa faccenda dei quali non parlerò, ma sono stato per molto tempo un capro espiatorio, il che non è giusto!», la replica piccata del 23enne inglese.