Chelsea, flop continuo: 1 miliardo e 190 milioni buttati

19 sconfitte nelle ultime 44 partite in Premier per un club che in tre anni ha speso una cifra mai vista prima: ma per perdere. La squadra di Pochettino è 14ª in classifica

Nel calcio i numeri raramente mentono. Specie quando sono così clamorosi e inequivocabili come quelli che descrivono il cammino del Chelsea da quando alla guida vi è la coppia Boehly-Eghbali. Nella stagione appena iniziata i Blues hanno ottenuto una sola vittoria in Premier, 5 punti conquistati sui 18 in palio e sole 5 reti realizzate, nessuna delle quali nelle ultime 3 partite. Allargando la finestra temporale i numeri diventano ancora più impietosi: da quando, a inizio aprile scorso, Potter è stato esonerato i londinesi hanno vinto solo 2 gare di campionato.

Dall'inizio del 2023, in Premier, il Chelsea è stato in grado di conquistare i 3 punti davanti al proprio pubblico solamente in 3 occasioni: contro Luton, Crystal Palace e Leeds. Numeri, questi, che già da soli sarebbero più che sufficienti a delineare la perfetta anatomia di un disastro sportivo, ma che diventano ancor più clamorosi se letti in combinazione con le folli cifre investite sul mercato: nelle ultime 3 sessioni di mercato - quelle condotte dalla nuova società, tanto per intenderci – i Blues hanno investito l’impressionante cifra di 1 miliardo e 190 milioni di euro, ingaggiando 31 calciatori e stabilendo 2 record assoluti di spesa (prima con Enzo Fernandez e più recentemente con Caicedo).

I numeri del Chelsea

Il tutto condito da un turnover in panchina degno del miglior compianto Zamparini: già 5 i tecnici alternatisi in poco più di un anno. Insomma, il sogno americano dei Blues si è rivelato, almeno per il momento, un’enorme montagna capace di partorire un minuscolo topolino. Con lo 0-1 subito domenica a Stamford Bridge per mano dell’Aston Villa è salito a 19 il numero di sconfitte nelle ultime 44 gare di Premier. Insomma, con una media punti come quella attuale il dodicesimo posto della scorsa stagione rischia di perdere l’infausto primato di punto più basso della storia recente dei Blues. E questo nonostante i 464 milioni di euro investiti sul mercato durante l’estate appena conclusasi, che hanno contribuito ad arricchire la rosa guidata da Pochettino con 11 nuovi elementi.

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Chelsea, è crisi

Le ragioni di una crisi tanto profonda sono, ovviamente, molteplici. E l’impressione diffusa è che le soluzioni in grado di invertire velocemente la rotta non siano all'orizzonte. Pochettino è un tecnico preparato che in carriera ha già dimostrato di essere capace di tirar fuori il meglio dalla rosa a disposizione.

La gestione confusionaria

Stavolta, però, la situazione sembra essere più complicata. Il Chelsea attuale è, infatti, il risultato di una gestione confusionaria, a tratti schizofrenica, che a fronte di oltre un miliardo di euro investiti non è stata in grado di mettere insieme una rosa ben assortita. L’esempio più emblematico in tal senso è quello del reparto offensivo: nelle 44 partite di Premier giocate fra la scorsa stagione e quella in corso i Blues hanno messo a segno solamente 43 reti. Una in meno di quante ne ha realizzate il solo Haaland nel medesimo arco temporale. Insomma, un reparto offensivo incapace di incidere e che, al momento, può vantare nel ruolo di prima punta il solo Jackson, ventitreenne dotato di buone qualità tecniche, ma troppo inesperto per sostenere da solo il peso dell’attacco di una big. Al momento, però, la poca esperienza, soprattutto in mezzo al campo, si sta rivelando determinante. Infine, i tanti infortuni, che giornata dopo giornata continuano a rendere l’infermeria dei Blues un luogo affollatissimo. Al momento, nonostante la crescente delusione della società, Pochettino rimane ben saldo alla guida. Lui stesso, però, sa bene che nel calcio la fiducia quasi mai è illimitata.

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Nel calcio i numeri raramente mentono. Specie quando sono così clamorosi e inequivocabili come quelli che descrivono il cammino del Chelsea da quando alla guida vi è la coppia Boehly-Eghbali. Nella stagione appena iniziata i Blues hanno ottenuto una sola vittoria in Premier, 5 punti conquistati sui 18 in palio e sole 5 reti realizzate, nessuna delle quali nelle ultime 3 partite. Allargando la finestra temporale i numeri diventano ancora più impietosi: da quando, a inizio aprile scorso, Potter è stato esonerato i londinesi hanno vinto solo 2 gare di campionato.

Dall'inizio del 2023, in Premier, il Chelsea è stato in grado di conquistare i 3 punti davanti al proprio pubblico solamente in 3 occasioni: contro Luton, Crystal Palace e Leeds. Numeri, questi, che già da soli sarebbero più che sufficienti a delineare la perfetta anatomia di un disastro sportivo, ma che diventano ancor più clamorosi se letti in combinazione con le folli cifre investite sul mercato: nelle ultime 3 sessioni di mercato - quelle condotte dalla nuova società, tanto per intenderci – i Blues hanno investito l’impressionante cifra di 1 miliardo e 190 milioni di euro, ingaggiando 31 calciatori e stabilendo 2 record assoluti di spesa (prima con Enzo Fernandez e più recentemente con Caicedo).

I numeri del Chelsea

Il tutto condito da un turnover in panchina degno del miglior compianto Zamparini: già 5 i tecnici alternatisi in poco più di un anno. Insomma, il sogno americano dei Blues si è rivelato, almeno per il momento, un’enorme montagna capace di partorire un minuscolo topolino. Con lo 0-1 subito domenica a Stamford Bridge per mano dell’Aston Villa è salito a 19 il numero di sconfitte nelle ultime 44 gare di Premier. Insomma, con una media punti come quella attuale il dodicesimo posto della scorsa stagione rischia di perdere l’infausto primato di punto più basso della storia recente dei Blues. E questo nonostante i 464 milioni di euro investiti sul mercato durante l’estate appena conclusasi, che hanno contribuito ad arricchire la rosa guidata da Pochettino con 11 nuovi elementi.

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