Perchè se ne andò dal Manchester City in estate, rimarrà un mistero irrisolto. Guardiola disse: "Gli ho comunicato che avrebbe avuto più spazio del solito, ma lui ha voluto andarsene a tutti i costi". Lui, Cole Palmer, ha invece un'altra versione: "Volevo andare in prestito per tornare migliore, ma il club non era d'accordo: vai con la formula definitiva o rimani, mi dissero. Mi ha poi chiamato il Chelsea e adesso sono contento della scelta fatta". Con il gol segnato al Fulham sabato, in un match particolarmente sentito (Stamford Bridge e Craven Cottage distano solo 3 km), Palmer ha ridato speranze a un Chelsea che in Premier League galleggia a metà classifica, fuori da tutte le zone coppe. È stato il nono gol per il 21enne di Manchester, che Pochettino usa in tutto il fronte d'attacco, anche da falso nueve, per sfruttarne il più possibile l'estro vicino alla porta e la connessione con Enzo Fernandez. Palmer è on fire: la partita prima di quella con il Fulham, aveva segnato una doppietta al Luton e il conteggio si allarga a quattro gol nelle ultime sei gare. I Blues si aggrappano a questi investimenti: 120 milioni per l'argentino preso dal Benfica, 47 per il prodotto del City. È il momento di iniziare a raccogliere qualcosa di importante.
Palmer e il Chelsea, doppia voglia di rivincita
Ogni anno il Chelsea è abituato a vincere qualcosa, la scorsa stagione è finita senza trofei in bacheca e un orrendo dodicesimo posto in Premier. Così non si può andare avanti. Cole Palmer è colui che impersonifica la voglia di riscatto, la fame di vittoria per tornare in alto. Lui vuole dimostrare al Manchester City che si è sbagliato a non fare di tutto per tenerselo stretto, il Chelsea deve rialzare la testa. C'è convergenza di ambizioni. Con i suoi nove gol in Premier, Palmer ha già raggiunto i migliori marcatori della scorsa stagione: Havertz e Sterling, che chiusero a nove calcolando anche l'Europa. Per Cole nel computo ci sono anche un gol in Supercoppa Uefa e uno in Community Shield, quando ancora indossava la maglia del City. Gol pesanti, che non sono bastati per continuare il percorso con i campioni del Triplete. Dove con le partenze di Gundogan e Mahrez, in teoria, lo spazio ci sarebbe anche stato. Ma evidentemente, stavolta, Guardiola non ha saputo essere sufficientemente empatico e persuasivo. Pochettino invece se lo coccola al punto da fargli tirare anche i rigori. Palmer al Chelsea è al centro del progetto. Il Chelsea è alla terza vittoria consecutiva, quarta nelle ultime cinque. La prossima settimana sarà infuocata e decisiva: mercoledì c'è il ritorno della semifinale di Carabao Cup e bisogna ribaltare l'1-0 subito in casa del Middlesbrough (squadra di Championship), venerdi il quarto turno di FA Cup a Stamford Bridge con l'Aston Villa rivelazione di stagione e giusto per concludere il mese ecco il 31 gennaio la trasferta in Premier ad Anfield Road con il Liverpool. Con questo Cole Palmer, però, si può tutto.
Nazionale ed Europei, la prossima fermata
Cresciuto nel sobborgo di Wythenshawe, lo stesso di Rashford, il mancino del Chelsea ha un carattere riservato, ma è dotato di tanta caparbietà. Nel 2019 sbagliò in Youth League un rigore decisivo contro il Liverpool (e Guardiola era in tribuna...), ma la stagione dopo trascinò i baby del City alla conquista del trofeo giovanile che mancava da 12 anni nella bacheca dei Citizens. Anche Southgate guarda con estremo interesse ai miglioramenti del ragazzo. Dopo averlo fatto debuttare a novembre nei match validi per le Qualificazioni Europee (29' con Malta, 6' con la Macedonia del Nord), in vista degli Europei di giugno Cole Palmer è tra gli attenzionati. In Nazionale la concorrenza è più folta che nel Chelsea, e pure di quella che ha trovato nel Manchester City che l'ha cresciuto, ma il ragazzo non ha fretta. Vuole continuare a segnare, stupire e rendere il Chelsea fiero e orgoglioso di un investimento che porti alla rinascita del club.