Il Manchester United certifica l’ennesimo fallimento tecnico della disastrosa era post Ferguson esonerando anche Erik ten Hag. Fatale al tecnico olandese la sconfitta rimediata domenica pomeriggio in casa del West Ham, la quarta nelle prime nove gare di questa Premier, la trentaseiesima in 128 panchine con lo United. Il club di Manchester ha fatto sapere che la squadra è stata affidata ad interim a Ruud van Nistelrooy, che dallo scorso giugno era stato affiancato al connazionale diventandone il secondo. Un compito - si precisa nella nota - che l’ex attaccante dei Red Devils manterrà solo in attesa che la panchina venga affidata al nuovo allenatore. Dunque, Ten Hag si va ad aggiungere alla lista piuttosto lunga dei tecnici incapaci di ricondurre lo United ai fasti della lunghissima era Ferguson. Una lista che contiene i nomi di Moyes, Solskjaer e Rangnick, ma anche di gente del calibro di Van Gaal e Mourinho.
Ten Hag, un avvio promettente
Eppure, due anni e qualche mese fa, quando la sua esperienza a Manchester è iniziata, le cose sembravano poter andare in una direzione diversa: dopo la disastrosa esperienza Rangnick, alla sua prima stagione Ten Hag era riuscito a riportare la squadra in Champions e a giocare due finali, vincendone una (quella di Coppa di Lega). Certo, anche quella prima annata non era stata facile dal punto di vista gestionale: a fare clamore fu soprattutto la scelta del tecnico di silurare Cristiano Ronaldo, poi finito nel dorato ritiro arabo. A inizio della passata stagione qualcosa si è imprevedibilmente rotto, e di colpo la crescita si è arrestata. La scorsa annata è stata disastrosa, ma è culminata in quel colpo di coda che ha salvato la panchina all’olandese: dopo essere uscito ai gironi di Champions ed essere arrivato ottavo in Premier, nell’ultima gara della stagione lo United, battendo il Man City, ha conquistato la FA Cup. Ed è stata quella vittoria a convincere Jim Ratcliffe a dara una nuova opportunità a ten Hag.