BARCELLONA - Non gli era mai successo. Né a Barcellona, né a Monaco di Baviera e nemmeno a Manchester. Pep Guardiola non aveva mai perso cinque partite di fila. Esistono, però, pochi dubbi sul fatto che il tecnico catalano saprà come tirarsi fuori da questo territorio sconosciuto in cui si è infilato. Nel bel mezzo di quello che riteneva il momento peggiore della stagione - inconsapevole di quello che sarebbe arrivato dopo - Guardiola e il Manchester City hanno annunciato il rinnovo del suo contratto fino al 2027 e lo hanno fatto per bloccare sul nascere le polemiche sul suo futuro. E già, perché il contratto più forte tra Khaldoon Al Mubarak e il suo allenatore è la stretta di mano che si sono dati all'inizio della loro splendida avventura sulla sponda skyblue di Manchester e che vale più di qualsiasi firma su un pezzo di carta. L'annuncio urbi et orbi del suo prolungamento risponde esclusivamente alla strategia di tranquillizzare gli animi sia dentro che fuori dallo spogliatoio perché nessuno più di Pep è convinto che il "fútbol es un estado de ánimo" e se lo stato d'animo non è propizio i risultati non potranno mai essere positivi. Detto questo, se alla fine della stagione il guru catalano avrà voglia di volare via, non sarà di certo il suo presidente a impedirglielo. E la verità è che i segnali di stanchezza ci sono tutti.