Amorim duro su Rashford: "Lo ha deciso lui. Esclusioni? So cosa faccio"

Le dichiarazioni dell'allenatore del Manchester United dopo le ultime esclusioni dell'inglese dai convocati

Per il Manchester United è un periodo nero: i Red Devils vengono da una pesante sconfitta in casa contro il Bournemouth, che gli ha fatti precipitare al tredicesimo posto in Premier League. Un momento complicato per il neo allenatore Amorim, che deve fare i conti anche con altri problemi di spogliatoio, come il caso Rashford. E ne ha parlato in conferenza stampa: "È una situazione difficile. Capisco che questi giocatori hanno molte persone intorno a loro, che fanno scelte che non sono la loro prima idea. Io sono sempre qui per aiutare Rashford come qualsiasi altro giocatore. Devo fare quello che devo fare. Hanno scelto loro di fare l’intervista. Come allenatore mi concentro sulle prestazioni e sul modo in cui ci si allena. Il resto, per me e per il club, è meglio affrontarlo quando sarà il momento" - ha spiegato il tecnico in vista del match del Boxing Day contro il Wolverhampton. Poi ha approfondito il caso.

Amorim e il caso Rashford

Amorim ha parlato del caso Rashford e delle sue ultime tre esclusioni di fila dai convocati: "Parlo con lui ogni giorno, non per l'intervista, ma per le prestazioni. Se rischia di distrarci? No, non credo. Né per me, né per gli altri giocatori, perché tutti sono lì ogni giorno durante gli allenamenti e capiscono. Questo è il punto chiave per i media e per le altre persone. Non posso controllarlo, ma sono molto concentrato e i giocatori sanno che sono molto chiaro nel mio messaggio. Tutti a Carrington sanno di cosa parlo e cosa voglio da Marcus e da tutti gli altri, quindi non è una distrazione per noi. Forse lo è per i media, ma non è una mia preoccupazione". Poi ha proseguito: "Cosa voglio vedere da lui? Come ogni altro giocatore, il meglio che può dare. Se hai grande talento, servono grandi prestazioni perché hai grandi responsabilità. Ci vuole grande impegno. Questo è forse uno dei momenti più bassi del nostro club. Quindi dobbiamo affrontarlo ed essere forti in questo periodo, questo è ciò che voglio da ogni calciatore. Rashford vuole giocare? Sì, è una mia decisione lasciarlo fuori, solo mia. Lui ci sta provando. Ho parlato con molti giocatori individualmente durante l'allenamento, quindi sto facendo le cose a modo mio ed è l'unico modo che conosco. Se non lo faccio, mi perdo. So cosa sto facendo".

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Rashford-Amorim, cosa è successo

Tutto è partito dall'esclusione di Rashford (e Garnacho) per il derby contro il Manchester City. Una decisione che non è piaciuta all'attaccante inglese, che ha rilasciato anche un'intervista nella sua vecchia scuola elementare, Button Lane, a sud dove ha consegnato 420 regali di Natale a tutti gli alunni: "È scoraggiante essere esclusi da un derby, ma è successo, abbiamo vinto la partita e andiamo avanti. È deludente, ma con l'avanzare dell'età sono anche in grado di affrontare gli imprevisti. Cosa posso fare? Sedermi e piangere, o fare del mio meglio la prossima volta che sarò disponibile". In merito al suo futuro è stato chiaro: "Personalmente, penso di essere pronto per una nuova sfida e per i prossimi passi. Se so che una situazione è già negativa, non intendo peggiorarla. Ho visto come altri giocatori se ne sono andati in passato e non voglio essere quella persona. Quando me ne andrò farò una dichiarazione e sarà da parte mia". Queste ultime dichiarazioni hanno infastidito ulteriormente Amorim, che ha ribadito la sua posizione

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Per il Manchester United è un periodo nero: i Red Devils vengono da una pesante sconfitta in casa contro il Bournemouth, che gli ha fatti precipitare al tredicesimo posto in Premier League. Un momento complicato per il neo allenatore Amorim, che deve fare i conti anche con altri problemi di spogliatoio, come il caso Rashford. E ne ha parlato in conferenza stampa: "È una situazione difficile. Capisco che questi giocatori hanno molte persone intorno a loro, che fanno scelte che non sono la loro prima idea. Io sono sempre qui per aiutare Rashford come qualsiasi altro giocatore. Devo fare quello che devo fare. Hanno scelto loro di fare l’intervista. Come allenatore mi concentro sulle prestazioni e sul modo in cui ci si allena. Il resto, per me e per il club, è meglio affrontarlo quando sarà il momento" - ha spiegato il tecnico in vista del match del Boxing Day contro il Wolverhampton. Poi ha approfondito il caso.

Amorim e il caso Rashford

Amorim ha parlato del caso Rashford e delle sue ultime tre esclusioni di fila dai convocati: "Parlo con lui ogni giorno, non per l'intervista, ma per le prestazioni. Se rischia di distrarci? No, non credo. Né per me, né per gli altri giocatori, perché tutti sono lì ogni giorno durante gli allenamenti e capiscono. Questo è il punto chiave per i media e per le altre persone. Non posso controllarlo, ma sono molto concentrato e i giocatori sanno che sono molto chiaro nel mio messaggio. Tutti a Carrington sanno di cosa parlo e cosa voglio da Marcus e da tutti gli altri, quindi non è una distrazione per noi. Forse lo è per i media, ma non è una mia preoccupazione". Poi ha proseguito: "Cosa voglio vedere da lui? Come ogni altro giocatore, il meglio che può dare. Se hai grande talento, servono grandi prestazioni perché hai grandi responsabilità. Ci vuole grande impegno. Questo è forse uno dei momenti più bassi del nostro club. Quindi dobbiamo affrontarlo ed essere forti in questo periodo, questo è ciò che voglio da ogni calciatore. Rashford vuole giocare? Sì, è una mia decisione lasciarlo fuori, solo mia. Lui ci sta provando. Ho parlato con molti giocatori individualmente durante l'allenamento, quindi sto facendo le cose a modo mio ed è l'unico modo che conosco. Se non lo faccio, mi perdo. So cosa sto facendo".

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