Tonali: "Squalifica? Nei primi mesi ero staccato da tutto"
Quindi sul percorso psicologico che ha dovuto affrontare: “Nei mesi lontano dal campo ho passato tanto tempo con lo psicologo. Il suo lavoro era farmi capire come ci ero caduto. Di solito lo si capisce nel momento in cui si perde qualcosa: famiglia, lavoro, stipendio. Invece nel mio caso la disponibilità economica non mi ha fatto accorgere della serietà della cosa. È stato un lavoro di recupero difficile. Non potevo prendere farmaci specifici, perché col 95% di quelli sarei risultato positivo all’antidoping, così è stato tutto un percorso mentale durato mesi, con psicologo e psichiatra. All'inizio ero staccato da tutti, poi rientrando nella vita, allenandomi tutti i giorni senza avere la partita, ho capito che pagavo per quello che avevo fatto”.
Tonali: "Mai accettato di andare all'Inter, Maldini ha cambiato tutto"
Infine Tonali ha svelato un retroscena di calciomercato relativo al suo passaggio al Milan nel 2020: "Mi è capitato di pensare a quando potevo andare all’Inter. Non l’ho mai accettato non perché non sia una squadra forte, ma non mi reputavo felice al 100%. Ogni giorno se ne parlava, sentivo il mio procuratore ed i dubbi erano grandi. Era una montagna che non volevo scavalcare. La chiamata di Paolo Maldini ha cambiato tutto, mi ha fatto felice e ho detto: 'O vado al Milan o resto al Brescia'. Me l’ha trasmesso mio papà, questo legame con il Milan. Facevo colazione con la tazza rossonera di Gattuso e quando si è rotta ho costretto mia mamma a sistemarla pezzettino per pezzettino. Quando il trasferimento si è concretizzato, ho chiesto a Rino il permesso di indossare la sua n° 8”.