Arsenal, Wenger: «Futuro? Ancora non so cosa farò»

Ultima conferenza stampa pre-partita da allenatore dei Gunners per il tecnico francese che, dopo la sfida con l'Huddersfield, in programma domenica prossima alle 16, lascerà il club ingelse: «Si potrebbe dire che è un momento triste ma, guardando le cose in modo oggettivo, quando alleni un club di questo livello per 22 anni puoi essere solo molto felice»
Arsenal, Wenger: «Futuro? Ancora non so cosa farò»© Getty Images

LONDRA (INGHILTERRA) - "E' un po' strano ma piano piano mi sto rendendo conto che siamo alla fine e mi sto adattando. Si potrebbe dire che e' un momento triste ma, guardando le cose in modo oggettivo, quando alleni un club di questo livello per 22 anni puoi essere solo molto felice". Arsene Wenger è ormai ai saluti. Ultima conferenza stampa pre-partita da allenatore dell'Arsenal per il 68enne tecnico francese che, dopo la sfida con l'Huddersfield, lascerà i Gunners. "Qui avete visto il vero Arsene Wenger, un tipo che vuole vincere a tutti i costi, un passionale, anche se poi ho capito che avrei dovuto controllare le mie emozioni se volevo sopravvivere. Ma a 33 anni guidavo un top team in Francia, ora ne ho 68 e non mi sono mai fermato. Quando mi sveglio la mattina guardo quali partite sono in programma la sera e questo non cambierà". L'eredità che lascia è pesante e lui è il primo a esserne cosciente. "Posso lasciare questo club orgoglioso di quello che c'è alle mie spalle, una fantastica struttura e ottime condizioni di lavoro per il prossimo allenatore. Penso di essere stato un piccolo tassello della storia dell'Arsenal e ne sono fiero. Un consiglio a chi verrà dopo di me? Rispettare i valori del club. Mi piacerebbe che portasse le proprie idee, sarebbe l'occasione per i giocatori di vedere qualcosa di diverso, ma rispetti quello che abbiamo costruito qui.Penso che la gente abbia rispettato la mia onestà, il mio impegno e i miei valori e vorrei che il mio successore facesse altrettanto".

IL FUTURO - Detto che "la Premier League è diventato un campionato mondiale ma in futuro prevedo i weekend dedicati a una lega europea e i campionati nazionali spostati al martedì e mercoledì", per Wenger il Manchester City sarà in Inghilterra "la squadra da battere la prossima stagione. Basta guardare ai punti che hanno fatto e alla differenza con le altre squadre, a come si sono mossi nella rete del fair play finanziario, hanno un grande allenatore e una grande squadra, sono un passo avanti a tutti". Ma nemmeno Guardiola è riuscito a eguagliare il suo Arsenal degli Invincibili, quello che ha vinto la Premier 2003-04 senza nemmeno una sconfitta e che è la squadra a cui rimane più legato. "Il trofeo a cui resto più affezionato è invece il primo titolo qui nel '98, conquistato da perfetto sconosciuto, mentre fra il 2006 e il 2015 ho fatto forse il mio meglio perché, con risorse limitate, dovevo mantenere il club in una posizione tale da ripagare i debiti". E dopo l'Arsenal? "Cercherò di fare il mio lavoro fino all'ultimo minuto, poi penserò al futuro. Ai giocatori dirò che il miglior modo per preparare il futuro è vincere la prossima partita e guardare con ottimismo la prossima stagione. Io ancora non so cosa farò, forse andrò in Russia per i Mondiali, lunedì e martedì ho delle cose in Francia da fare, tornerò giovedì e libererò il mio ufficio. Dopo non so". C'è spazio infine per l'ennesimo omaggio all'amico Ferguson: "Lui ha fatto 26 anni allo United, io ne ho fatti 22 qui ma ci sono alcuni giovani allenatori che sono sulla stessa panchina già da 5-6 anni. Se qualcuno arriverà a 22 non lo so ma potrebbe anche succedere". (In collaborazione con Italpress)

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