Dowman in campo a 15 anni: chi è il baby prodigio dell’Arsenal che ha battuto ogni record

L'esordio in Champions lo mette davanti anche a Lamine Yamal: Arteta promuove il classe 2009
Dowman in campo a 15 anni: chi è il baby prodigio dell’Arsenal che ha battuto ogni record
© EPA

Ci sono momenti che restano impressi per sempre. A Praga, al minuto 72 di Slavia Praga–Arsenal, il calcio europeo ha visto nascere una nuova stella. Max Dowman, riccioli chiari e volto da ragazzino, è diventato il più giovane esordiente nella storia della Champions League: 15 anni e 308 giorni. Un record che spazza via quelli di Lamine Yamal e Youssoufa Moukoko, segnando l’inizio di una favola dal sapore d’altri tempi. È entrato in campo con la spensieratezza dei suoi anni, in una serata già segnata dal dominio dei Gunners, eppure ogni suo tocco ha raccontato maturità e coraggio. Niente paura, solo il sogno che si realizza tra le luci dell’Europa.

Il debutto tra i grandi: venti minuti per entrare nella leggenda

Il tabellone segnava già 3-0 - rete di Saka su rigore e doppietta di Merino - quando Arteta ha deciso di regalargli l’esordio. Al posto di Trossard, Dowman ha preso posizione largo a destra, a piede invertito, pronto a difendere il vantaggio e a respirare l’atmosfera della Champions. In campo, lo sguardo curioso e l’entusiasmo puro: si accentrava, cercava la profondità, difendeva palla con il corpo e si guadagnava punizioni da veterano. In quei venti minuti ha mostrato personalità, senza mai strafare. Era già stato protagonista in Premier League ad agosto, quando aveva debuttato a 15 anni e 234 giorni nel 5-0 al Leeds, diventando il secondo più giovane di sempre dopo Ethan Nwaneri. Ora, quel ragazzino di Chelmsford è diventato un nome che tutti ricordano.

Arteta: "Non conta la carta d’identità, conta il coraggio"

A fine partita Mikel Arteta non ha nascosto l’orgoglio. Le sue parole, semplici ma cariche di significato, raccontano quanto il tecnico creda nel ragazzo: "È entrato, ha giocato con serenità, si è preso qualche fallo e ha mostrato personalità. Queste cose non si insegnano. Non importa quanti anni ha, è pronto per stare con i grandi". Dowman è uno di quei talenti che Arteta segue da tempo, un investimento emotivo e tecnico. L’allenatore spagnolo lo aveva già fatto esordire in Premier, poi lo ha portato nelle amichevoli estive e infine gli ha concesso il palcoscenico più prestigioso. Il suo ingresso non è stato solo un premio, ma una scelta precisa: dare fiducia a un ragazzo che dimostra di capire il gioco con una naturalezza sorprendente.

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Dalle giovanili dell’Arsenal alla Champions: la crescita di un prodigio

Max Dowman è nato a Chelmsford il 31 dicembre 2009. È entrato nell’Academy dell’Arsenal a sei anni, dopo una breve esperienza al Billericay Town, e sin da subito ha fatto parlare di sé. A soli 13 anni giocava già con l’Under17, siglando gol e assist contro avversari molto più grandi. Nel 2023 è arrivato anche il primo gol in Youth League contro l’Atalanta, preludio di una doppietta all’Atlético Madrid che lo ha fatto conoscere a tutta Europa. L’anno dopo Arteta lo ha voluto stabilmente ad allenarsi con la prima squadra, impressionato dalla sua visione di gioco e dalla calma con cui gestisce la palla. È un centrocampista offensivo duttile, capace di agire da trequartista o da esterno destro, con dribbling stretto e piedi raffinati. Nonostante la giovane età, trasmette sicurezza, come se la pressione non lo sfiorasse.

Un talento da proteggere: il futuro è già scritto

L’Arsenal lo sa bene: trattenere un talento così precoce è una corsa contro il tempo. Secondo la normativa, Dowman potrà firmare il suo primo contratto professionistico solo al compimento dei 17 anni, il 31 dicembre 2026. Per questo, come riporta The Athletic, il club ha siglato con lui una “pre-intesa” sotto forma di borsa di studio e benefit, assicurandosi che resti legato ai Gunners fino alla firma ufficiale. Nel frattempo, Dowman continua a crescere tra campo e scuola, seguendo un percorso che il club monitora attentamente per garantirgli equilibrio e serenità. Nel 2024 ha vestito la maglia dell’Inghilterra Under16, poi è passato all’Under17 con cui ha disputato l’Europeo, fino al recente debutto con l’Under19 dove ha segnato contro il Galles, diventando il più giovane marcatore di sempre. A soli 15 anni, Max Dowman ha già fatto la storia. E sembra solo l’inizio.

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Ci sono momenti che restano impressi per sempre. A Praga, al minuto 72 di Slavia Praga–Arsenal, il calcio europeo ha visto nascere una nuova stella. Max Dowman, riccioli chiari e volto da ragazzino, è diventato il più giovane esordiente nella storia della Champions League: 15 anni e 308 giorni. Un record che spazza via quelli di Lamine Yamal e Youssoufa Moukoko, segnando l’inizio di una favola dal sapore d’altri tempi. È entrato in campo con la spensieratezza dei suoi anni, in una serata già segnata dal dominio dei Gunners, eppure ogni suo tocco ha raccontato maturità e coraggio. Niente paura, solo il sogno che si realizza tra le luci dell’Europa.

Il debutto tra i grandi: venti minuti per entrare nella leggenda

Il tabellone segnava già 3-0 - rete di Saka su rigore e doppietta di Merino - quando Arteta ha deciso di regalargli l’esordio. Al posto di Trossard, Dowman ha preso posizione largo a destra, a piede invertito, pronto a difendere il vantaggio e a respirare l’atmosfera della Champions. In campo, lo sguardo curioso e l’entusiasmo puro: si accentrava, cercava la profondità, difendeva palla con il corpo e si guadagnava punizioni da veterano. In quei venti minuti ha mostrato personalità, senza mai strafare. Era già stato protagonista in Premier League ad agosto, quando aveva debuttato a 15 anni e 234 giorni nel 5-0 al Leeds, diventando il secondo più giovane di sempre dopo Ethan Nwaneri. Ora, quel ragazzino di Chelmsford è diventato un nome che tutti ricordano.

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A fine partita Mikel Arteta non ha nascosto l’orgoglio. Le sue parole, semplici ma cariche di significato, raccontano quanto il tecnico creda nel ragazzo: "È entrato, ha giocato con serenità, si è preso qualche fallo e ha mostrato personalità. Queste cose non si insegnano. Non importa quanti anni ha, è pronto per stare con i grandi". Dowman è uno di quei talenti che Arteta segue da tempo, un investimento emotivo e tecnico. L’allenatore spagnolo lo aveva già fatto esordire in Premier, poi lo ha portato nelle amichevoli estive e infine gli ha concesso il palcoscenico più prestigioso. Il suo ingresso non è stato solo un premio, ma una scelta precisa: dare fiducia a un ragazzo che dimostra di capire il gioco con una naturalezza sorprendente.

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