Pavel Nedved non dimentica la Juve. L'ex calciatore e dirigente bianconero è ufficialmente diventato il direttore sportivo dell'Al-Shabab, squadra della Saudi League. Nel pre gara della sfida contro l'Al-Ahli Saudi (vinta da quest'ultima per 3-2), la bandiera juventina è stato intervistato in merito ai suoi primi momenti da dirigente nel club saudita. Non è mancata l'occasione, però, di rivolgere un pensiero anche alla sua ex squadra., a cui è rimasto legato per 8 anni da giocatore e altri 12 all'interno del board.
Nedved, dal bianconero Juve a quello Al-Shabab
Quando a Nedved viene chiesto com'è avvenuto il suo approdo, la risposta è immediata: "Molto semplice, perché amo questi colori", con tanto di sorriso a seguire. L'Al-Shabab, infatti, ha come colori sociali il bianco e il nero, esattamente come la Juve: una frase che, sui social, ha fatto impazzire i tifosi juventini. Poi Nedved torna sulla domanda: "Il club mi ha chiesto di venire qui, solo felice di averlo fatto. Vorrei portare qualcosa di me, la mia esperienza nel calcio, la mia determinazione e la dedizione al lavoro. Vorrei vincere anche qui".
Nedved, oltre che da calciatore della Juve, ha vinto moltissimo anche da dirigente dei bianconeri: durante i suoi incarichi dirigenziali, infatti, ha visto da vicino, all'interno del club, la striscia dei nove Scudetti consecutivi. Infine sull'Al-Shabab e sul mercato in corso: "Sappiamo cosa fare, in questo periodo vorrei controllare il team. Studierò la rosa prima di muoverci: penso che siamo una squadra molto molto buona, ma vogliamo essere i migliori".
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