River Plate si ferma e non giocherà la Coppa per il Coronavirus. In Argentina a porte chiuse

La pandemia di Covid-19 sta colpendo anche il Sudamerica e la squadra biancorossa ha deciso di chiudere le proprie strutture e non scendere in campo per la Coppa di Lega: rischio di sconfitta a tavolino per i Millonarios
River Plate si ferma e non giocherà la Coppa per il Coronavirus. In Argentina a porte chiuse© Getty Images

BUENOS AIRES (Argentina) - Il River Plate si ribella. In Argentina, nonostante l'emergenza Coronavirus, si continua a giocare, anche se a porte chiuse, ma nella notte i Millonarios - che oggi avrebbero dovuto ospitare l'Atletico Tucuman nella prima giornata della Coppa di Lega - hanno annunciato la sospensione di ogni attività vista l'emergenza sanitaria e dunque la squadra non andrà in campo. Una presa di posizione forte che però costerà cara al River: se l'Atletico Tucuman dovesse presentarsi, scatterà automaticamente la sconfitta a tavolino. Peraltro, l'Atletico Tucuman è stata proprio la squadra che ha fermato sul pareggio i biancorossi nell'ultima giornata di Superliga che è costata il titolo al River in favore degli storici rivali del Boca. I biancorossi avevano pubblicato un comunicato ufficiale per spiegare la propria decisione di non giocare la gara: "Seguendo le raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità e attento alle varie risoluzioni del governo nazionale e della città di Buenos Aires in merito alla pandemia di coronavirus (Covid-19), il River Plate dichiara che il club si ferma da sabato 14 marzo a tempo indeterminato". La Lega argentina, tuttavia, non farà sconti, come emerge dalla nota di risposta al comunicato del club di Buenos Aires: "L'atteggiamento adottato unilateralmente da una società sarà passibile di sanzioni. Le competizioni sono rette da regole e tutti devono rispettarle, soprattutto se le autorità nazionali non riscontrano ragioni scientifiche per impedire la disputa delle partite, una volta deciso che le stesse si giocheranno a porte chiuse e senza pubblico. In un momento d'incertezza mondiale a causa di una situazione assolutamente atipica, nel nostro calcio non può esserci spazio per posizioni individualiste o unilaterali".

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