Milito lascia il Racing: "Non condivido il modello e l'idea di club del presidente"

L'ex attaccante dell'Inter, attraverso un video postato su Instagram, spiega i motivi che lo hanno spinto a dimettersi dal ruolo di segretario tecnico
Milito lascia il Racing: "Non condivido il modello e l'idea di club del presidente"

AVELLANEDA (ARGENTINA) - Dopo tre anni si chiude l'avventura di Diego Milito come segretario tecnico del Racing Avellaneda. Una decisione sofferta arrivata in seguito a delle incomprensioni con il presidente sulla gestione del club. A spiegare il motivo dell'addio e ufficializzare la notizia è stato lo stesso ex attaccante dell'Inter che, attraverso un video postato sul proprio profilo Instagram, ha annunciato il divorzio con il club argentino: "Ho preso la decisione di non continuare nel mio ruolo di segretario tecnico del club. Il motivo è molto semplice: non condivido il modello e l'idea di club del presidente. Sicuramente a qualcuno sembrerà una scelta forte, ma non è così. Non ho niente di personale contro Victor (Blanco, ndr), che continuo a rispettare. Semplicemente ha scelto un modello differente che non condivido. Lui ha il potere di farlo e questo lo rispetto, perché è un presidente nominato dai soci del club".

Milito saluta il Racing Avellaneda, un amore iniziato nel 1999

Un legame quasi indissolubile quello tra El Principe e il Racing Avellaneda. Una storia d'amore iniziata nel 1999, quando un appena 20enne Milito fece il suo esordio nel campionato di Apertura proprio con la maglia de La Academia. Poi l'arrivo in Europa, dove ha vestito le maglie di Genoa, Real Saragozza e Inter. Ai nerazzurri gli anni migliori. Poi il ritorno a casa, al Racing Avellaneda, prima come calciatore e successivamente come segretario tecnico. La sua avventura dirigenziale nel club argentino, però, è durata appena tre anni. I dissidi con il presidente lo hanno portato a dire addio: "Mi sono impegnato negli ultimi tre anni a cambiare le cose e portare il club su cammino differente, la professionalizzazione di un’area fondamentale come quella sportiva. Credo abbia avuto successo, con errori e cose giuste, ma i risultati si sono visti".

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