Conte esalta il 2009: «Col <span style="line-height: 20.7999992370605px;">Bari </span>gran campionato»

Il ct della Nazionale: «Per Bari-Treviso buon impegno squadra»

BARI - «Subentrai a Materazzi e trovai il Bari in zona retrocessione. Quella stagione (2008-2009, ndr) si concluse con la squadra che, dopo un bellissimo percorso, fu addirittura giudice della promozione, favorendo di fatto il Bologna nella salvezza perché prima pareggiammo a Bologna e poi vincemmo a Lecce». Così il ct della Nazionale Antonio Conte che oggi è in Tribunale a Bari per deporre come testimone in uno dei processi sul calcioscommesse. Rispondendo alle domande della difesa sul campionato 2008-2009, nel quale Conte subentrò a Giuseppe Materazzi a metà stagione come allenatore del Bari, il ct ha detto che «fu un percorso esaltante. Quando venni chiamato trovai una squadra che aveva voglia di fare cose belle e importante. Giocammo un calcio propositivo. Da 320 spettatori arrivammo a riempire lo stadio». «No, lo escludo categoricamente». Il ct della Nazionale ha poi risposto così in aula alla domanda della difesa se nel campionato e in particolare nella partita Bari-Treviso del 10 maggio 2008, finita 0-1, ci furono episodi che avrebbero potuto far pensare alla possibilità di alterazioni volute dei risultati. Conte ricorda, però, che in quella partita «l'impegno fu buono, l'impegno di una squadra che ha giocato la partita e che alla fine del primo tempo si è presa pure un cazziatone per aumentare i tiri». «All'inizio della partita - spiega Conte - voglio silenzio e grande concentrazione. Se vedo schiamazzi posso anche decidere di cambiare la formazione all'ultimo momento». In quella partita in particolare «errori marchiani da parte dei giocatori - ha concluso - non ne ricordo». «A quel momento del campionato c'era grande euforia e clima di festa, anche in piazza a Bari, perché eravamo promossi in serie A», ma «nella settimana prima della partita con la Salernitana non si faceva altro che parlare del gemellaggio tra le tifoserie». Il ct della Nazionale Antonio Conte parla in aula, citato come teste nel processo sul calcioscommesse, della partita Salernitana-Bari del 23 maggio 2009, finita 3-2. «L'unica stranezza che ricordo - ha detto Conte - è la vicinanza dei tifosi che premevamo per favorire la Salernitana e anche durante la partita i nostri tifosi esultavano anche quando segnava la squadra avversaria». Conte spiega che «prima della partita cercai di dare motivazioni importanti per giocare. Avevamo fatto un percorso straordinario e volevamo mantenere la testa della classifica sollevando la coppa della serie B. Avevo anche parlato ai giocatori del gemellaggio dicendo che non doveva interessarli. E infatti - dice Conte - fu una partita molto garibaldina, si giocò a viso aperto. L'impegno fu buono».

LA TESTIMONIANZA DI GAZZI - «Prima della partita con la Salernitana Stellini fece una riunione in palestra con quasi tutta la squadra ricordando il gemellaggio tra le tifoserie e invitando a tenere un particolare atteggiamento in campo, dal momento che il Bari era già promosso in serie A mentre la Salernitana aveva bisogno di punti». Lo ha detto l'ex biancorosso Alessandro Gazzi teste a Bari in uno dei processi sul calcioscommesse relativo a due partite di serie B. Cristian Stellini, ex giocatore del Bari, ha patteggiato nell'ambito di questo procedimento 1 mese di reclusione (pena sospesa). Salernitana-Bari fu giocata il 23 maggio 2009 e si concluse con il risultato di 3-2. «Dopo la partita trovai un computer nello spogliatoio al mio posto. Un regalo mi dissero - ha riferito Gazzi - e pensai che era perché avevo giocato la mia prima partita da capitano dopo cinque anni che ero al Bari. Ero imbarazzato e lo lasciai lì, ma il giorno dopo, pensando che fosse una scortesia nei confronti della squadra, decisi di prenderlo». «Alcuni giorni prima della partita (Bari-Treviso del 10 maggio 2008, finita 0-1, ndr) io ero nello spogliatoio e sentii parlare Santoruvo con altri compagni della possibilità di lasciare la partita al Treviso». Lo ha detto in aula l'ex giocatore del Bari Alessandro Gazzi, sentito come teste nel processo calcioscommesse su due partite di serie B ritenute truccate dei campionati 2007-2008 e 2008-2009, Salernitana-Bari (del 23 maggio 2009, finita 3-2) e Bari-Treviso (del 10 maggio 2008, finita 0-1) vendute dai biancorossi - secondo l'accusa - per complessivi 220mila euro. Rispondendo alle domande dei difensori, del pm Giuseppe Dentamaro e del giudice monocratico Domenico Mascolo dinanzi al quale si sta celebrando il processo, Gazzi ha chiarito che «Santoruvo parlava a nome di Esposito ed escludo - ha detto - che parlò di denaro. Per posizione in classifica il Bari era salvo, invece il Treviso era in zona retrocessione». Vincenzo Santoruvo e Marco Esposito sono due ex giocatori del Bari coinvolti in questo procedimento con l'accusa di concorso in frode sportiva. Santoruvo è attualmente imputato insieme con altre 17 persone, tra le quali il capitano del Bari Francesco Caputo e il suo predecessore Jean Francois Gillet, oltre a dirigenti di Bari, Salernitana e Treviso. Esposito nei mesi scorsi ha patteggiato una pena (sospesa) ad un mese di reclusione.

UNICA STRANEZZA TIFOSI - «A quel momento del campionato c'era grande euforia e clima di festa, anche in piazza a Bari, perché eravamo promossi in serie A», ma «nella settimana prima della partita con la Salernitana non si faceva altro che parlare del gemellaggio tra le tifoserie». Il ct della Nazionale Antonio Conte parla in aula, citato come teste nel processo sul calcioscommesse, della partita Salernitana-Bari del 23 maggio 2009, finita 3-2. «L'unica stranezza che ricordo - ha detto Conte - è la vicinanza dei tifosi che premevamo per favorire la Salernitana e anche durante la partita i nostri tifosi esultavano anche quando segnava la squadra avversaria». Conte spiega che «prima della partita cercai di dare motivazioni importanti per giocare. Avevamo fatto un percorso straordinario e volevamo mantenere la testa della classifica sollevando la coppa della serie B. Avevo anche parlato ai giocatori del gemellaggio dicendo che non doveva interessarli. E infatti - dice Conte - fu una partita molto garibaldina, si giocò a viso aperto. L'impegno fu buono». 

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