Sos, salvare il calcio femminile

Sos, salvare il calcio femminile© www.imagephotoagency.it

Non è un caso se, a corredo di questo editoriale, abbiamo scelto l’immagine di una giocatrice simbolo dell’indimenticabile mondiale delle azzurre. Immortala tutta la grinta di Barbara Bonansea, una fra le protagoniste dello straordinario torneo che la Nazionale di Milena Bertolini ha disputato in Francia nel giugno di un anno fa. Il quarto di finale perso contro l’Olanda, poi sconfitta in finale dagli Stati Uniti, con uno share attorno al 40 per cento, è stato il trampolino di lancio del movimento che oggi, invece, a soli dieci mesi di distanza, lotta per la sua sopravvivenza a causa degli effetti devastanti del Coronavirus. È auspicabile che l’intervista rilasciata a Stefano Lanzo da Alessandra Signorile, presidente della Pink Bari, campeggi in bella vista sui tavoli di Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio e di Vincenzo Spadafora, ministro per lo Sport. L’allarme che lancia la massima rappresentante del club pugliese non è né eccessivo né fuori luogo. Le giocatrici non possono più essere le convitati di pietra alle riunioni, ai summit in videconferenza che i vertici del Sistema Calcio e la controparte politica tengono in questi giorni.

La Serie A maschile, il protocollo sanitario di ripartenza del massimo torneo, le Coppe europee, il confronto fra Lega di A e sindacato calciatori sul taglio degli ingaggi, il futuro della Serie B e della Serie C: questi temi sono al centro del dibattito. Al contrario, alla stregua dei Dilettanti (1 milione 45 mila tesserati,12 mila società, 550 mila partite all’anno), il movimento femminile viene trascurato, abbandonato, bistrattato. Eppure, come non ricordare l’assalto al carro delle azzurre nel memorabile giugno 2019 quando, improvvisamente, diventarono le Sorelle d’Italia? Come non rammentare i tweet, le dichiarazioni, le promesse non mantenute di passaggio al professionismo? Le formularono politici di ogni colore, sempre pronti a fare invasioni di campo per sfruttare la più formidabile cassa di risonanza mediatica del nostro Paese qual è il calcio. Bene, anzi male. Oggi il Virus costringe il Palazzo del calcio e della politica a intervenire, presto e concretamente, per salvare non soltanto la Nazionale di Milena Bertolini (sei vittorie su sei nelle qualificazioni europee) e i campionati, ma tutte le trentamila circa tesserate del movimento femminile. Bloccarne o addirittura annullarne la crescita sarebbe un errore imperdonabile e fatale. Urgono azioni immediate perché non c’è più tempo da perdere.

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