Adattamento e duttilità. Sono questi i pilastri sui quali Milena Bertolini sta costruendo il lavoro della Nazionale che il 24 luglio farà il suo esordio al Mondiale di Australia e Nuova Zelanda contro l’Argentina.
Adattamento, al luogo e a ogni avversario. Duttilità, perché le linee guida dell’assetto tattico visto nelle ultime uscite dovranno essere modellate in base ai momenti e alle necessità. La serenità sul volto del ct, ieri in conferenza stampa direttamente dall’altra parte del mondo, rivela che entrambi i concetti sono ben chiari alle azzurre che oggi (alle 19 ora locale) affronteranno la Nuova Zelanda in un’amichevole a porte chiuse che sarà anche l’ultimo test prima di cominciare a fare sul serio: «La condizione fisica sta crescendo e questa amichevole ci permetterà di capire a che punto siamo: sarà partita vera in cui darò spazio a più giocatrici possibili e in cui mi aspetto che le ragazze riescano ad adattarsi velocemente alle situazioni, entrando con l’atteggiamento giusto per andare subito forte nei contrasti e nella velocità di pensiero». Sta lavorando su ogni aspetto, ma è «l’impatto emotivo quello su cui punto di più: il gruppo è molto concentrato e non vede l’ora di giocare. D’altronde siamo al Mondiale, sarebbe strano il contrario!».
Bertolini: "Girelli? Può ricoprire altri ruoli"
Un gruppo in cui le tre giovani Beccari, Dragoni e Severini «si sono integrate velocemente, sono qui perché lo hanno meritato e sfoggiano sempre un bel sorriso perché questo è un sogno, per loro come per tutte». Compresa capitan Girelli, «lei come dico sempre è un capitano dal punto di vista relazionale, ha questa qualità innata. Ma questo è un gruppo in cui ci sono diversi leader, diverse ragazze esperte che incidono sulla squadra con le loro caratteristiche personali». Proprio Girelli potrebbe essere impiegata non da prima punta, «è attaccante e lo dice la sua carriera, ma la sua grande intelligenza e i suoi tempi di gioco le permettono di ricoprire anche ruoli diversi quali trequartista o una posizione di raccordo con il centrocampo. La gerarchia dei portieri? Sono tutti molto bravi, valuterò». Magari sin dall’amichevole odierna, dove il ct vorrà vedere anche i frutti dell’intenso lavoro svolto per riuscire a essere più cinici sotto porta, elemento su cui Bertolini stessa aveva posto l’accento dopo la gara con il Marocco. Perché all’indomani di questa amichevole si tornerà in campo solo per fare sul serio. Mettendo adattamento, duttilità, reti e tutta quella voglia di giocare.