Da poco meno di un mese tutto è cambiato. Da Roma a Strasburgo, Carolina Morace ha vinto la prima sfida della sua seconda vita, quella politica, neo eletta tra i parlamentari europei del Movimento 5 Stelle. «Queste settimane di studio e preparazione sono molto più complicate rispetto alla preparazione di un Mondiale – rivela –. E questo è dovuto alle responsabilità che il ruolo porta con sé». Ma il suo primo amore, quello non cambia. Resta il calcio, che lei continua a seguire, anche dall’ombelico del Continente.
Morace, iniziamo con il colpo dell’estate: l’approdo di Lehmann alla Juve. Lei, che nella sua ultima esperienza da tecnico è stata proprio in Inghilterra, che idea si è fatta?
«Parto da un’analisi tecnico-tattica e dico che si tratta senza dubbio di una buona giocatrice, ma non di una giocatrice che fa la differenza. Non l’ha fatta nell’Aston Villa e non la fa in Nazionale. E che tanto dipenderà anche dal suo ambientamento».
E, invece, dal punto di vista della sua potenza mediatica? Potrà giovare alla Juve e, in generale, al nostro movimento?
«La Juve è un brand che non ha bisogno di influencer per farsi pubblicità, perché ha valore in termini assoluti già di per sé. Sicuramente, però, il suo grande seguito potrà aumentare la visibilità dell’intero movimento. Anche se, sarò all’antica, ma per me i risvolti positivi ci sono se il “prodotto” è di qualità. E con “prodotto” mi riferisco al livello del calcio e, quindi, dello spettacolo».