MILANO - Sarà Mario Balotelli a finanziare il ridotto mercato del Milan. La sua cessione, anche se è sempre in agguato il Mondiale e non è facile capire se sia meglio trattarlo prima o dopo la rassegna del Brasile, dovrà portare nelle casse del club rossonero i soldi necessari all’acquisto di un fuoriclasse, di cui Inzaghi ha già fissato l’identikit: dovrà essere un esterno avanzato di fascia, possibilmente mancino, capace tanto di saltare l’uomo che andrà via in velocità. Galliani non ha fretta, il Milan nemmeno: anzi, proprio il mondiale potrebbe indicare qualche giocatore a sorpresa. Mancano i soldi, lo si sa: Berlusconi ha battuto cassa per Forza Italia, quattro giorni fa, denunciando la necessità di procedere a un finanziamento pubblico. Con il Milan non può fare altrettanto e allora megòlio vendere un big.
ANTIPASTO... INDIGESTO - La coppia Galliani-Inzaghi è arrivata a Villa San Martino intorno alle 20.50. Una sola vettura, come lunedì scorso, quella dell'ad rossonero guidata dal fido Alberto. Il tempo di scendere, salutare il presidente e i tre si sono seduti a tavola con un brutta notizia nell'antipasto, l'infortunio rimediato a Londra da Riccardo Montolivo (c'è stata anche una telefonata). Il capitano rossonero, non propriamente uno dei paladini di Seedorf, si è fatto male in nazionale e il suo "ko" potrebbe avere delle ripercussioni sul mercato rossonero, essendo stata confermata la frattura della tibia sinistra e la conseguente operazione.
BALOTELLI SUL TAVOLO - Proprio il mercato è stato il tema principale della serata, visto che di contratto, staff e progetto si era discusso lunedì, al primo incontro fra Berlusconi e Inzaghi. Ieri il patron rossonero ha voluto pianificare la prossima stagione con il futuro allenatore, capirne le esigenze tecnico-tattiche e di quali giocatori avrà bisogno. Chiaramente il Milan non potrà garantire a Superpippo una campagna acquisti faraonica, ma qualcosa verrà fatto. Prima di tutto, però, bisognerà sfoltire una rosa di 36 giocatori che dovrà per forza di cose essere ridotta di almeno una quindicina di unità, se si vorranno inserire 3-4 giocatori nuovi e mantenere un organico da non più di 23-24 giocatori. Per finanziare il mercato, andrà sacrificato un big e vista la volontà di Inzaghi di impostare la difesa sui terzini azzurri Abate e De Sciglio, di rilanciare dopo una stagione sfortunata El Shaarawy, il nome individuato - in particolare da Berlusconi - è quello di Balotelli. Il patron non lo ha mai amato del tutto, visto che considera il suo profilo non eticamente in linea con quello storico del Milan, quando ha potuto lo ha stuzzicato (eufemismo...) e la sua famiglia si distaccherebbe volentieri dal suo agente Raiola. Galliani ne ha già parlato col procuratore che sta scandagliando il mercato europeo, in particolare Francia (Monaco) e Premier League (Arsenal, Tottenham e Livepool). E Inzaghi? Il futuro allenatore non avrebbe a in contrario ad allenarlo, ma al tempo non stesso ha fatto capire di non opporsi alla sua eventuale cessione (in fondo in fondo, alla sua prima esperienza in prima squadra, a Superpippo non dispiacerebbe avere uno spogliatoio più facilmente governabile).
LA VICINANZA - In realtà, l’aseptto più importante della serata è più simbolico che concreto. Nel senso che erano probabilmente anni che Berlusconi non manifestava così tanta “vicinanza” al Milan. Lunedì, primo summit con Galliani, Confalonieri e Inzaghi; ieri nuovo incontro con tecnico e ad, venerdì visita a Casa Milan. E si consolida l’impressione che proprio quella potrebbe essere la data giusta per annunciare ufficialmente la panchina ad Inzaghi. Però, è importante che nel momento in cui Barbara ha scelto un profilo distaccato dalle vicende agonistiche, sia addirittura Berlusconi a seguire passo dopo passo la svolta tecnica del Milan.
LE DUE LISTE - Oltre a Balotelli, caso comunque a sé - ci vorrà (sperando in un buon Mondiale) un'offerta di almeno 25 milioni -, ieri sera si è stabilita una lista di giocatori in vendita. Difficile sapere i nomi, ma non si dovrebbe andare lontano da questo elenco: Constant, Zapata, Zaccardo, Essien, Birsa e Robinho. A questi vanno aggiunti Silvestre (in prestito, non verrà riscattato), Amelia, Coppola ed Emanuelson (in scadenza); i giocatori al rientro dai prestiti, ovvero Vergara, Didac Vilà, Traorè, Nocerino, Niang e Matri (che potrebbe anche rimanere, molto dipenderà dalla volontà di Inzaghi o dall'eventuale ritorno di Paloschi); e i giovani da valutare (Cristante, Saponara e Petagna). E in entrata? Inzaghi in primis vorrebbe un difensore centrale, un attaccante esterno e un centravanti se Balotelli partirà. In seconda battuta un terzino mancino e un centrocampista di qualità (soprattutto se Montolivo dovrà star fermo a lungo). Sono stati abbozzati dei nomi - si è anche parlato dei riscatti di Rami e Taarabt, di cui trattiamo in un articolo a parte -, come quelli di Alex, Paletta, Santon, Darmian, Parolo, Tadic, Biabiany, Ibarbo, Cerci, Iturbe (quest'ultimo, con Cerci, praticamente irraggiungibili) e Negredo. Ma siamo al primo giugno, il mercato è appena iniziato.