TORINO - Verratti, 2 anni a Parigi e 2 scudetti: la sua scelta dell’estate 2012 sembra sempre più indovinata?
Fino a ora sì, abbiamo fatto 2 anni alla grande, vinto 4 titoli, quindi è molto indovinata. Il premio di miglior giovane della Ligue1 è stata una grande soddisfazione: a livello personale, il fatto di essere votato dai colleghi è importante».
In 4 anni, 2 promozioni, 2 Ligue1, e altre 2 Coppe. Verratti è un vincente?
«I successi non dipendono solo da me: Ibra è uno che fa vincere ed è fondamentale, ma anche lui senza 10 giocatori non vincerebbe. Certo che uno come lui, con i suoi gol, da solo fa il 30% di una squadra».
Il ko con il Chelsea è stato il momento peggiore di questi 2 anni?
«Sicuramente, perché dopo l’andata a Parigi (vittoria per 3-1, ndr), un epilogo del genere (sconfitta per 2-0, ndr) era solo un incubo. Ma poi si è realizzato, me ne ricorderò a lungo».
Il prossimo anno l’obiettivo sarà almeno un semifinale?
«Noi partiremo per vincere, ma poi bisogna giocare al 100% contro tutte le avversarie. Vincere la Champions è un obiettivo di questa società, ma la strada sarà lunga».
Ha avuto un piccolo calo di forma dopo aprile: ora come sta?
«Bene. Ora si pensa molto al Mondiale: ci stiamo preparando per essere al meglio».
Lei ha l’etichetta del nuovo Pirlo, ma sia lo stesso Pirlo che Thiago Motta dicono che voi siete molto diversi.
«Fino all’anno scorso ci paragonavano ed è normale, ora gioco in una posizione diversa, più avanti, ma per arrivare a quel livello ci vuole tempo. In comune con Pirlo ho il fatto di provare a non buttare mai un pallone. Da lui vorrei imparare la consapevolezza di sapere già cosa fare prima del tempo».
Essere nei 30 per il Mondiale è già un risultato importante?
«Sicuramente: in Italia ci sono grandissimi giocatori, fare parte di questo gruppo è molto importante, ora bisogna cercare di essere nei 23 perché giocare il Mondiale è il sogno di ogni ragazzo e quindi anche il mio. Prandelli mi conosce già, io dovrò adattarmi a fare quello che mi dice. Se non fossi convocato per il Brasile sarebbe una delusione, ma lo accettererei con la massima serenità anche perché vorrà dire che qualcuno se lo è meritato più di me. E io guarderò tutte le partite da tifoso».
Il suo obiettivo è essere titolare nella nazionale del 2016 o del 2018?
«Nella mia vita è arrivato tutto così in fretta che non penso al futuro: devo guardare solo al presente, perché il mio futuro sarà la conseguenza del presente. Essere titolare a un Mondiale sarebbe un sogno, ma per arrivarci devo fare bene oggi».
Secondo Prandelli l’Italia è «da finale». Secondo lei?
«Spero che l’Italia possa andare in fondo. Siamo in un girone duro, se lo passi hai la consapevolezza di poter giocare contro chiunque e noi come Italia ci esaltiamo contro le grandi squadre, quindi...».
Atletico Madrid e Borussia Dortmund vogliono il suo ex compagno Immobile: cosa gli consiglia?
«Alla sua età deve pensare soprattutto a un grande progetto. Immobile può crescere solo giocando, e giocando tanto. Siamo amici, ci parliamo spesso, ma non ha ancora chiesto consigli. Sarebbe bellissimo trovarselo davanti in Champions, non ci vediamo molto, almeno potrei salutarlo in campo (e ride, ndr)».
Il Psg ha battuto il record di punti della Ligue1 (86) la Juve è già a 99: vista da lontano come è?
«Una grandissima squadra con un grandissimo allenatore, ripetersi in Italia dopo 3 anni non è facile, devi essere una grande squadra e avere un grande gruppo. Devi essere più forte delle critiche. Da fuori sembra che la Juve non possa mai perdere».
Questa Juve era davvero troppo forte per qualsiasi altra squadra in Italia?
«Vincere non è semplice. Roma e Napoli hanno speso tanto e anche loro volevano vincere il campionato, ma la Juve era troppo forte, anche se i giallorossi hanno fatto uno splendido campionato».
La Juve ha praticamente dichiarato incedibile Pogba: forse finiranno anche le voci di mercato su voi due. Le fa piacere?
«Ero sicuro che sarebbe finita così, la Juve non è un club che vende i suoi campioni, Pogba è già un campione e sono sicuro che diventerà ancora più forte. La Juve questi giocatori vuole prenderli, non venderli».
Anche lei è un campione...
«No, no, ce ne sono altri... (e ride di nuovo, ndr)».
Le piacerebbe giocare con lui?
«A me piace giocare con i grandi campioni e sicuramente mi piacerebbe giocare con uno come lui: la Juve che ha fatto un gran colpo, prendendolo a zero».Leggi l'articolo completo su
Fino a ora sì, abbiamo fatto 2 anni alla grande, vinto 4 titoli, quindi è molto indovinata. Il premio di miglior giovane della Ligue1 è stata una grande soddisfazione: a livello personale, il fatto di essere votato dai colleghi è importante».
In 4 anni, 2 promozioni, 2 Ligue1, e altre 2 Coppe. Verratti è un vincente?
«I successi non dipendono solo da me: Ibra è uno che fa vincere ed è fondamentale, ma anche lui senza 10 giocatori non vincerebbe. Certo che uno come lui, con i suoi gol, da solo fa il 30% di una squadra».
Il ko con il Chelsea è stato il momento peggiore di questi 2 anni?
«Sicuramente, perché dopo l’andata a Parigi (vittoria per 3-1, ndr), un epilogo del genere (sconfitta per 2-0, ndr) era solo un incubo. Ma poi si è realizzato, me ne ricorderò a lungo».
Il prossimo anno l’obiettivo sarà almeno un semifinale?
«Noi partiremo per vincere, ma poi bisogna giocare al 100% contro tutte le avversarie. Vincere la Champions è un obiettivo di questa società, ma la strada sarà lunga».
Ha avuto un piccolo calo di forma dopo aprile: ora come sta?
«Bene. Ora si pensa molto al Mondiale: ci stiamo preparando per essere al meglio».
Lei ha l’etichetta del nuovo Pirlo, ma sia lo stesso Pirlo che Thiago Motta dicono che voi siete molto diversi.
«Fino all’anno scorso ci paragonavano ed è normale, ora gioco in una posizione diversa, più avanti, ma per arrivare a quel livello ci vuole tempo. In comune con Pirlo ho il fatto di provare a non buttare mai un pallone. Da lui vorrei imparare la consapevolezza di sapere già cosa fare prima del tempo».
Essere nei 30 per il Mondiale è già un risultato importante?
«Sicuramente: in Italia ci sono grandissimi giocatori, fare parte di questo gruppo è molto importante, ora bisogna cercare di essere nei 23 perché giocare il Mondiale è il sogno di ogni ragazzo e quindi anche il mio. Prandelli mi conosce già, io dovrò adattarmi a fare quello che mi dice. Se non fossi convocato per il Brasile sarebbe una delusione, ma lo accettererei con la massima serenità anche perché vorrà dire che qualcuno se lo è meritato più di me. E io guarderò tutte le partite da tifoso».
Il suo obiettivo è essere titolare nella nazionale del 2016 o del 2018?
«Nella mia vita è arrivato tutto così in fretta che non penso al futuro: devo guardare solo al presente, perché il mio futuro sarà la conseguenza del presente. Essere titolare a un Mondiale sarebbe un sogno, ma per arrivarci devo fare bene oggi».
Secondo Prandelli l’Italia è «da finale». Secondo lei?
«Spero che l’Italia possa andare in fondo. Siamo in un girone duro, se lo passi hai la consapevolezza di poter giocare contro chiunque e noi come Italia ci esaltiamo contro le grandi squadre, quindi...».
Atletico Madrid e Borussia Dortmund vogliono il suo ex compagno Immobile: cosa gli consiglia?
«Alla sua età deve pensare soprattutto a un grande progetto. Immobile può crescere solo giocando, e giocando tanto. Siamo amici, ci parliamo spesso, ma non ha ancora chiesto consigli. Sarebbe bellissimo trovarselo davanti in Champions, non ci vediamo molto, almeno potrei salutarlo in campo (e ride, ndr)».
Il Psg ha battuto il record di punti della Ligue1 (86) la Juve è già a 99: vista da lontano come è?
«Una grandissima squadra con un grandissimo allenatore, ripetersi in Italia dopo 3 anni non è facile, devi essere una grande squadra e avere un grande gruppo. Devi essere più forte delle critiche. Da fuori sembra che la Juve non possa mai perdere».
Questa Juve era davvero troppo forte per qualsiasi altra squadra in Italia?
«Vincere non è semplice. Roma e Napoli hanno speso tanto e anche loro volevano vincere il campionato, ma la Juve era troppo forte, anche se i giallorossi hanno fatto uno splendido campionato».
La Juve ha praticamente dichiarato incedibile Pogba: forse finiranno anche le voci di mercato su voi due. Le fa piacere?
«Ero sicuro che sarebbe finita così, la Juve non è un club che vende i suoi campioni, Pogba è già un campione e sono sicuro che diventerà ancora più forte. La Juve questi giocatori vuole prenderli, non venderli».
Anche lei è un campione...
«No, no, ce ne sono altri... (e ride di nuovo, ndr)».
Le piacerebbe giocare con lui?
«A me piace giocare con i grandi campioni e sicuramente mi piacerebbe giocare con uno come lui: la Juve che ha fatto un gran colpo, prendendolo a zero».Leggi l'articolo completo su
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