Camoranesi: «Mi ritiro, Vietto è il mio erede»

L'ex della Juventus: «Luciano è un ragazzo che ha un grande potenziale. E io ho una gran voglia di cominciare la carriera da allenatore, da giugno»

TORINO - Mauro German Camoranesi, campione del mondo a Berlino 2006, uno degli eroi lippiani, dice stop. «A giugno mi ritiro. Fine della mia carriera da giocatore. Ma comincerò quella da allenatore, ho una gran voglia di fare il tecnico», dice ai microfoni di Radio FoxSports. L'ex esterno della Juventus, che ha segnato un'epoca vincente in bianconero, e anche in azzurro da oriundo, è uno dei “vecchi" del Racing di Avellaneda.


VAI LUCKY Qui, gli ultimi lampi di classe, in Argentina. E con la maglia albiceleste c'è un tipetto che mostra talento infinito. Quasi un consiglio per gli acquisti. «Luciano Vietto è un chico che ha un potenziale enorme», dice Camoranesi del ventenne con origini piemontesi (ha fatto la pratica per ottenere anche la nazionalità italiana), compagno di club che sogna l'avventura pallonara in Europa. E ancora: «E’ molto frustrante non essere in grado di allenarmi bene, mi piace competere su un campo non su una barella. Mi sto preparando da un bel po’ di tempo per passare dall'altra parte, Lippi un esempio. Però, lo confesso, mi sento ancora un giocatore: voglio vendetta, voglio ritirarmi sul campo, spero me ne diano la possibilità». Poi, sarà un'altra vita per Mauro German Camoranesi, l'uomo che faceva infuriare Moggi per i capelli lunghi (ora sono corti, eh) e i ritardi, che amava le moto ed essere fuori dai canoni. Fra qualche mese, scopriremo l'altro lato del ribelle, in panchina.

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