Ibra-Milan: altro assalto. Galliani non si arrende

Il summit tra lo svedese, Raiola e il presidente del Psg non ha dato l’esito sperato. La partita però resta aperta
Ibra-Milan: altro assalto. Galliani non si arrende© www.imagephotoagency.it

MILANO - Ibra-Milan, tutto finito? Neanche per idea. Il faccia a faccia a Doha fra Zlatan Ibrahimovic, il suo agente Mino Raiola e il presidente del Psg, Nasser Al-Khelaifi, andato in scena nella notte di martedì non ha portato buone notizie per i rossoneri ma la fumata grigia non va interpreta come uno stop definitivo. A Casa Milan c'era ottimismo sull'esito del vertice in Qatar ma nessuno si era illuso di poter completare l'acquisto di Ibrahimovic nel giro di poche ore. Ci vorrà tempo. Forse oggi c'è meno positività rispetto alla scorsa settimana dopo il «sì» al telefono dello svedese ad Adriano Galliani, ma le possibilità che Ibra possa vestire di nuovo rossonero sono ancora buone.

Focus rinnovo - Ibrahimovic e Raiola non hanno chiesto esplicitamente la cessione. I due, in virtù di un contratto in scadenza nel giugno 2016, hanno chiesto al Psg il rinnovo del contratto per tre stagioni a cifre ancora elevate (12 milioni l'anno). Al-Khelaifi non vuole cedere o liberare Ibrahimovic, lo ritiene centrale nel proprio progetto e fondamentale per provare la scalata alla Champions, però, al tempo stesso, non ha proposto il rinnovo e il giocatore, insieme a Raiola, è ripartito già nella notte alla volta di Nizza tutt'altro che contento (ieri l'attaccante su Instagram ha postato una foto di lui con l'agente sul jet privato con il seguente commento: «Parlando di Business; io e il cervellone, Mino Raiola»). Il Psg, come detto, non intende liberare il giocatore. A causa del Fair Play Finanziario il club francese potrebbe avere le mani bloccate sul mercato e conoscerà meglio la sua situazione a fine giugno (ora ha un limite di spesa fissato a 50 milioni). Fino a quel momento, dunque, è difficile pensare che il Psg possa cedere Ibra.

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