Anche Luiz Adriano dice no al Milan

Dai sogni Ancelotti e Ibra a Jackson e Kondogbia: mese nero per Galliani
Anche Luiz Adriano dice no al Milan© www.imagephotoagency.it

TORINO - Il primo a dire di no al Milan, in questo giugno nerissimo in via Aldo Rossi, è stato Carlo Ancelotti«Mi dispiace, Galliani, ma devo restare fermo un anno», ha risposto l'ormai ex allenatore del Real Madrid alla corte dell'amministratore delegato milanista, partito più volte per la Spagna con la speranza di riportare a casa il tecnico dell'ultima Champions League. Da quel 2 giugno in poi, per il Milan c'è stato un solo sì, quello di Sinisa Mihajlovic, e molti altri no. E il tifoso rossonero è passato suo malgrado dall'entusiasmo per le notizie sulla pioggia di milioni in arrivo dall'Asia, e la ritrovata vitalità sul mercato della società, alla rabbia per l'operazione Kondogbia, a lungo corteggiato e poi "soffiato" sul più bello dai cugini dell'Inter. L'elenco dei rifiuti è lungo e doloroso, e la delusione è direttamente proporzionale al valore degli obiettivi e alla difficoltà delle operazioni. Zlatan Ibrahimovic, per esempio, avrebbe dovuto liberarsi praticamente gratis dall'ultimo anno di contratto al Psg, un'impresa che si è rivelata titanica. Il patron del club parigino, Nasser Al Khalaifi, avrebbe dovuto "regalare" il proprio campione al Milan dopo avere versato tre anni fa ai rossoneri circa 20 milioni. Diverso il discorso per Jackson Martinez, che in realtà a Galliani aveva detto sì e che è stato virtualmente milanista per una settimana. È stato l'Atletico Madrid a rovinare i piani del Milan, garantendo al Porto il pagamento dell'intera clausola rescissoria dell'attaccante colombiano, secondo le modalità previste dalla Fifa: 35 milioni, subito. Facile per chi, qualche ora prima, aveva ricavato una ventina di milioni dalla cessione di Mandzukic alla Juventus.

BEFFA KONDOGBIA - Il primo colpo del Milan, a quel punto, sembrava proprio Geoffrey Kondogbia, uomo vicino alla Doyen Sports, il fondo partner del futuro socio di minoranza di Berlusconi, Bee Taechaubol. I viaggi nel Principato di Galliani avevano spianato la strada all'operazione, poi però l'Inter è intervenuta con decisione e le telefonate di Roberto Mancini al giocatore, unite a un'offerta al Monaco di 35 milioni, hanno portato Kondogbia in nerazzurro. Il risultato? La società è stata investita da una pioggia di polemiche e sui social network le immagini satiriche con Galliani protagonista si sono sprecate. Cambio di obiettivi rapidissimo per lo scatto d'orgoglio rossonero: Axel Witsel e Luiz Adriano sono il piano C (o forse anche D) della campagna acquisti 2015. Per la talentuosa mezzala in forza allo Zenit «è tutto fatto», scrivevano ieri in Belgio. Invece no, perché nelle ultime ore il giocatore avrebbe manifestato perplessità e l'operazione è tutt'altro che chiusa. Niente da fare nemmeno per Luiz Adriano, attaccante dello Shakhtar ormai vicinissimo all'Al Ahli, club di Dubai. La pressione sulla dirigenza milanista sale, ma una cosa è certa: Galliani non presenterà Holly e Benji, come vorrebbe un fotomontaggio ironico pubblicato dagli utenti di Twitter e forse irriguardoso della storia di un dirigente capace in passato di portare in rossonero grandi campioni. Anche i tifosi più pessimisti sono d'accordo: il primo colpo milanista, quando arriverà, non sarà un cartone animato.

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