Mercato Toro ai tempi supplementari

Nel vertice di ieri tra Cairo, Petrachi e Ventura congelati gli acquisti in attesa di eventuali cessioni
Mercato Toro ai tempi supplementari© Massimiliano Vitez/Ag. Aldo Live

TORINO - Tempo scaduto? Di fatto no, perché il Toro ha deciso di andare ai tempi supplementari. E’ il risultato del vertice che si è tenuto ieri pomeriggio a Milano, la sede operativa di Urbano Cairo. Un incontro a tre, tra gli uomini chiave del club granata: il presidente, il tecnico Giampiero Ventura e il direttore sportivo Gianluca Petrachi. Il summit è stato piuttosto breve e in parte interlocutorio, nonostante fosse il primo incontro dopo le vacanze e, soprattutto, dopo le prime operazioni in entrata di giugno. Alla voce entrate sono arrivati elementi come Acquah, Avelar, Bjarnason (attesa per oggi la sua firma) ed è stato riscattato Benassi, insomma il Torino ha operato dove serviva. E le uscite eccellenti? Ancora nessuna, varcato il limite del 30 giugno posto dallo stesso Cairo come termine ultimo per l’addio dei big.

L’OVERTIME - Le indiscrezioni che trapelano sull’incontro di ieri a Milano raccontano di un allungamento delle tempistiche: tempi supplementari, dunque. La mancanza delle cessioni e quindi di ulteriore liquidità congela di fatto il mercato in entrata: al Torino mancano ancora due centrocampisti (un ragionatore e un incursore) e un attaccante di primo piano per completare una rosa che, al 30 giugno, avrebbe le qualità per competere ad alti livelli con due o tre innesti azzeccati. Ma quei due o tre innesti non arriveranno se prima non partirà almeno un big per rimpolpare le casse granata, nonostante l’aumento dei diritti tv (da 38 a quasi 41 milioni).

LA CLESSIDRA - La sostanza, in ogni caso, è che il Torino si prende altro tempo per decidere, anche se la sabbia della clessidra continua a scorrere e a ridurre le reali tempistiche per evitare altri casi Cerci: ovvero un big ceduto a fine mercato e di fatto non sostituito. Infatti è previsto un nuovo incontro tra i tre uomini chiave del club granata a ridosso dell’8 luglio, serata durante la quale si radunerà la formazione agli ordini di Giampiero Ventura a Torino, prima della partenza per il ritiro in altura a Bormio. La campagna acquisti del Toro è in freezer, bloccata. Magari per poco, perché basta un affare in uscita di un certo spessore per innescare, a effetto domino, una serie di operazioni in entrata. Non che al Toro servano rivoluzioni, ma è evidente che, in caso di partenza di un big, sia necessario intervenire con un ingresso di altrettanto spessore.

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