Toro, muscoli costati 12 milioni. E la qualità? Ekdal resta in corsa

Manca il direttore d’orchestra e allora il Toro può virare su altre soluzioni tattiche. Jorginho e Cigarini in stand by

TORINO - Con il perfezionamento dell’acquisto di Joel Obi dall’Inter per 2,2 milioni (ieri l’ufficialità attraverso il comunicato della società granata) e in attesa nelle prossime ore di annunciare anche Birkir Bjarnason (che oggi è atteso in Italia e che è stato pagato circa un milione), il Torino ha quasi chiuso le operazioni a centrocampo. Difficile non porsi il quesito: ci sono tanti agonisti, ma la qualità? Può arrivare con l’ultimo tassello, quello che manca per definire la mediana. Il classico regista, quello che doveva essere Mirko Valdifiori, poi finito al Napoli. Ma il Torino in questi giorni può avere cambiato le strategie, anche tattiche. E il vertice del 30 giugno tra Cairo, Ventura e Petrachi è servito anche a definire questo tipo di strategie in chiave di mercato.

TIRA E MOLLA - Il Torino perciò può immaginare altre soluzioni. Ad esempio un muscolare come Acquah davanti alla difesa, alla Gazzi della passata stagione. Questa impostazione si sposerebbe con le notizie che arrivano in queste ore legate ad Albin Ekdal: sullo svedese - appetito soprattutto da società estere - il Toro non ha mollato la presa e rimane in contatto con il Cagliari in giornate probabilmente decisive per definire il futuro del centrocampista cresciuto nel Brommapojkarna. Anche perché - pur non essendoci le basi ora come ora per una cessione -dall’Inghilterra giungono offerte pesanti per Marco Benassi e allora non è da escludere a prescindere la possibilità di movimenti anche inaspettati nel reparto nevralgico. Il tutto però è vincolato da altre operazioni, quelle collegate agli obiettivi primari nel ruolo di playmaker.

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