Babilonia Udinese, la squadra senza frontiere

Da Alì Adnan a Hazem Emam, passando per Gheddafi e Margiotta. Il club friulano, da anni, pesca in luoghi "esotici" i suoi giocatori

TORINO – Primo iracheno, primo egiziano, primo venezuelano. L’Udinese pesca ancora una volta all’estero, ma stavolta lo fa dove non aveva mai osato. Alì Adnan, presentato oggi al Friuli, è il primo iracheno a ad approdare in Serie A.

ESOTICI – Prima dei vari Mido e Salah, l’Udinese portò in Italia Hazem Emam, detto lo “Zico delle Piramidi”. Undici presenze e nessun gol. I tifosi lo ricorderanno più che altro per il suo pianto di disperazione durante la sfida col Perugia del 27 ottobre 1996, quando subentrò a Marcio Amoroso ma venne a sua volta sostituito dopo soli 7 minuti: scoppiò a piangere per la delusione.

FIGLIO DEL COLONNELLO – Non fu “merito” dei Pozzo, ma di Gaucci. Eppure la sua seconda presenza in Serie, Saadi Gheddafi, figlio del colonnello libico Mu'ammar Gheddafi, la timbrò proprio con la maglia dei friulani. Il debutto nel 2003/2004 con il Perugia contro la Juve. Poi la squalifica per doping (3 mesi), un campionato senza presenze: l’unica e ultima apparizione nel campionato 2005/2006 con l’Udinese. Ora è in carcera, a Tripoli, per aver ucciso nel 2006 il calciatore libico Bashir al-Riani.

MASSIMO DA MARACAIBO – Nato e cresciuto in Venezuela, trasferitosi in Italia a 15 anni, Massimo Margiotta ha debuttato in serie A proprio con l’Udinese. In due stagioni, dal 1999 al 2001, 38 presenze e 7 gol. Margiotta ha giocato anche con l’Italia Under 18 e Under 21 (8 presenze e un gol), salvo poi “scegliere” la Vinotinto per la nazionale maggiore, con la quale ha disputato 11 partite segnando 2 gol.

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