Cairo e il Torino che verrà: si riparte da Ventura e da Glik

Dieci anni di presidenza Cairo e la voglia granata di stare sempre in alto
Cairo e il Torino che verrà: si riparte da Ventura e da Glik© MANUELA VIGANTI

TORINO - Ricomincia l'avventura e il Toro riparte da Giampiero Ventura e Kamil Glik, ovvero il tecnico che trasforma tutti in campioni e il capitano che ha fatto riesplodere la passione granata. Un binomio legato a doppio filo: non a caso l'allenatore ha chiesto al presidente di fare uno sforzo, anche economico, pur di trattenere almeno un'altra stagione il difensore polacco. senza l'Europa League, poi, sarà la Coppa Italia il surrogato per raddoppiare l'impegno stagionale.

NUOVI ARRIVI - Sul mercato, il club granata si è fin qui mosso con intelligenza: obiettivi mirati e centrati, obiettivi funzionali al progetto. Così, ecco Danilo Avelar per la corsia sinistra. Il brasiliano, prelevato dal Cagliari, sarà la nuova scommessa vinta da Ventura? Con lui, difatti, i laterali esplodono e magari vanno in nazionale. E' successo a Danilo D'Ambrosio, a Matteo Darmian, allo stesso Bruno Peres. E poi i muscoli in mezzo con Afriyie Acquah e Joel Obi. Il ghanese e il nigeriano sono nell'età giusta per dare un'accelerata alla carriera e il Toro diventa l'occasione della vita per il ventitreenne e il ventiquattrenne, nell'ultima stagione rispettivamente alla Samp e all'Inter.



EFFETTO CAIRO - E poi il Toro riparte anche dal suo presidente. Urbano Cairo a settembre festeggerà il decennale, come ricordato anche dalla campagna abbonamenti. «Questa ricorrenza mi riempie di orgoglio. Solo Pianelli e Novo sono durati più di me, ma Novo ha avuto di mezzo anche la guerra... È un traguardo importante, all’inizio mi sembrava tutto facile, poi ho fatto degli errori e poi sono riuscito anche a correggerli. Ora abbiamo imboccato la strada giusta. E questo grazie a chi lavora con me. Uno da solo non ce la può fare, servono sempre 4-5 persone di fiducia», dice nell'intervista a La Stampa. Come detto, il capitano è il punto di (ri)partenza. Un totem da rinnovare anche se ha un contratto sino al 2017, per adeguargli lo stipendio e sottrarlo alle sirene di mercato. «Ci parleremo e affronteremo il discorso. Sono il primo a voler premiare chi fa bene. Come sa perfettamente Glik, visto il regalo cash che gli ho fatto per aver raggiunto i sette gol». E Ventura resta, anche se con la scadenza 2016, dopo un primo quadriennio di risalita Toro. «Nel calcio quattro anni sono un periodo importante. È un rapporto molto solido, ci fidiamo l’uno dell’altro e per questo andiamo avanti insieme. Vero, siamo una coppia di fatto. E i pantaloni li portiamo tutti e due». Ok, è tempo di scendere in campo.

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