Toro, bye Bye Darmian: 18 milioni dallo United

La frenetica trattativa ora sembra davvero in dirittura d’arrivo. Il terzino è rientrato a Torino da dove partirà per Manchester

TORINO - Ci siamo. Matteo Darmian sta per salutare Torino, imbarcarsi sul volo diretto a Londra e successivamente prendere la coincidenza per Manchester. Lo United lo aspetta a braccia aperte pronto a fargli sottoscrivere il contratto e a spalancargli le porte della Premier League. Il pressing del club inglese sul giocatore sta iniziando a produrre frutti anche se l’accordo tra le due società non è ancora definito ma la distanza tra domanda e offerta si restringe sempre di più. Il balletto delle cifre è continuo e vorticoso. Le indiscrezioni in merito si sono rincorse per tutta la giornata di ieri. L’ultima e abbastanza autorevole raccontava che il Manchester sarebbe arrivato a proporre al presidente Urbano Cairo 16 milioni di euro più 2 milioni di bonus per il cartellino dell’esterno della Nazionale. Il Torino avrebbe risposto con una richiesta di 16-18 milioni più 2 di bonus. D’altronde il prezzo iniziale fissato era di oltre 20 milioni, cash e senza contropartite tecniche e da lì i dirigenti granata mai si sono mossi. Adesso però la distanza tra le parti è minima, tanto che in serata qualcuno ha dato come imminente la conclusione positiva della trattativa avviata qualche settimana fa. E regna grande ottimismo nell’entourage della società britannica.

L'INGAGGIO - Anche perché, nel frattempo, il club inglese aveva raggiunto un accordo di massima con l’agente del giocatore per quel che riguarda l’ingaggio e benefit annessi. Secondo fonti inglesi gli emolumenti concordati con Darmian consisterebbero in circa due milioni di sterline a salire (poco più di 2.8 milioni di euro) a stagione più bonus legati ai risultati ottenuti e il contratto prevederebbe una durata di 4 anni. L’agente dell’esterno dovrà ancora trattare gli ultimi dettagli, per esempio l’utilizzo di un’automobile e la possibilità di gestire e controllare almeno in parte i diritti di immagine del giocatore. Ma è chiaro che la sostanza c’è già. E non a caso proprio ieri mattina Darmian è rientrato a Torino dove da adesso in poi resterà in attesa di una telefonata di convocazione. Già, perché non appena Manchester United e Torino avranno raggiunto e definito l’accordo definitivo, il giocatore volerà in Inghilterra per firmare il nuovo contratto. E per iniziare ufficialmente la sua nuova avventura in terra di Albione che dovrebbe consacrarlo come giocatore di spessore internazionale. E stasera non sarà, comunque, all’adunata generale del Toro. D’altronde per gli impegni con la Nazionale aveva concordato il suo ritorno in gruppo per il 12 luglio.

DETTAGLI - Dettagli, dunque, da limare in un senso e nell’altro ma ormai pare proprio che l’operazione sia in dirittura d’arrivo. E la sensazione è che il difensore abbia ormai la testa a Manchester, ansioso e desideroso di iniziare un’esperienza completamente diversa rispetto a quelle vissute finora. Louis van Gaal lo sta aspettando per affidargli la fascia destra del nuovo United, sul fronte opposto dovrebbe agire Sergio Ramos, uno degli altri obiettivi del tecnico olandese per la squadra che intende disegnare. Pensa in grande il Manchester e pensa in grande anche Darmian che, se tutto andrà bene, potrà coronare uno dei suoi sogni, competere nel campionato forse più suggestivo d’Europa e frequentare stabilmente la Champions League. In molti per lui pronosticano un futuro parecchio importante. Chi lo ha preceduto in esperienze all’estero partendo dal Torino finora non ha avuto particolare fortuna. Ciro Immobile partito un anno fa proprio di questi tempi per abbracciare la causa del Borussia Dortmund ha finito per vivere una stagione a dir poco deludente. Poco utilizzato, squadra disastrosa nella prima parte della Bundesliga, eliminata dalla Champions proprio da quella Juventus nelle cui giovanili Immobile è cresciuto dal 2008 al 2010, l’attaccante di Torre Annunziata, intristito dalle troppe panchine e spesso al centro di critiche tutt’altro che benevole da parte della stampa tedesca, ha ora manifestato il desiderio di rientrare in Italia anche se il Siviglia è molto forte su di lui. Negativo, dunque, il suo primo anno di Germania. Mentre Alessio Cerci, il gemello granata che l’estate scorsa aveva scelto l’Atletico Madrid, in Italia c’è già tornato a gennaio, spedito dai madrileni in fretta e furia al Milan, delusi dalle prestazioni, per la verità poche, dell’ex idolo della Maratona. Nel suo caso un fallimento, acuito poi dalla deludente esperienza nella squadra di Pippo Inzaghi.

DARMIAN E' DIVERSO - Chi conosce bene Darmian sostiene che per il pupillo di Giampiero Ventura sarà tutt’altra storia. Perché oltre a indubbie qualità tecniche ha doti caratteriali e morali non indifferenti. La capacità di adattarsi a qualsiasi ambiente, l’intelligenza che mostra anche nella vita quotidiana oltre che in campo, la sua dedizione al lavoro (famosa la frase di Ventura «non mi ricordo quando Matteo ha saltato non una partita ma un allenamento...») che dice tutto sulla serietà del giocatore e la propensione innata a fare gruppo, rendono l’esterno della Nazionale un elemento prezioso per qualsiasi squadra, soprattutto se di grande spessore. Un esempio poi è lampante. Al termine della stagione 2013/14 più che brillante è finito nella Nazionale di Cesare Prandelli. Da allora non ha più lasciato l’azzurro convincendo da subito anche il nuovo ct Antonio Conte che ha individuato nell’esterno uno dei baluardi futuri su cui ricostruire una Nazionale competitiva dopo il disastro mondiale. Farà bene, non c’è dubbio. E allora bye bye Matteo.

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