© www.imagephotoagency.itMILANO - L'ufficio di Forte dei Marmi è pronto ad aprire i battenti. Altroché tintarella e biciclettate: si preannuncia un week-end alquanto denso di appuntamenti per Adriano Galliani. Un week-end che - a meno di una clamorosa e impronosticabile rottura - dovrebbe (finalmente) mettere la parola fine al tormentone Romagnoli. Questo perché la congiuntura astrale del mercato ha fatto finalmente collimare gli interessi di Milan e Roma: i rossoneri - su pressione di Sinisa Mihajlovic - non possono più restare in surplace considerata la necessità di regalare all'allenatore quel centrale mancino bravo a impostare richiesto espressamente al club (per il Diavolo la prima gara ufficiale, in coppa Italia, sarà già il 17 agosto). La Roma, dal canto suo, dopo aver fatto brillare i fuochi d'artificio con gli acquisti di Dzeko e Salah, deve iniziare a rientrare nelle spese e Romagnoli tra i giallorossi potenzialmente sul mercato, è il più facile da vendere visto lo spasmodico interesse del Milan.
A CARTE SCOPERTE - Per questo motivo Sabatini non seguirà la squadra a Valencia ma farà rotta verso il Forte dove, un'estate fa, andò già in scena l'incontro - poi risoltosi in una fumata grigia - per portare Destro in rossonero (trattativa poi concretizzatasi a gennaio). Le carte sono già state scoperte da tempo: la Roma chiede trenta milioni, il Milan ne ha ufficialmente offerti venticinque, un'offerta dichiarata "immodificabile" da Galliani. Già, però è convinzione comune che alla fine l'ad rossonero dovrà includere qualche bonus (magari legato alla conquista della zona Champions) per rompere il ghiaccio e favorire un accordo che, come spiegato, fa davvero comodo a tutti. Poi sarà il tempo a stabilire se il Milan avrà fatto un affare (Mihajlovic è convinto che Romagnoli sia il nuovo Nesta), oppure se l'operazione andrà catalogata come un affarone per la Roma che comunque grazie alla cessione del giocatore metterà a bilancio una robusta plusvalenza. Fatto sta che Mihajlovic è pronto ad accogliere l'ex allievo a braccia aperte a Milanello e Romagnoli a firmare quel contratto quinquennale a due milioni che per settimane ha inseguito senza poterlo afferrare.