Marino: Hamsik da Pallone d'Oro. Benitez, quanti danni

L'ex dg del Napoli: Lasciai dopo un litigio con De Laurentiis. Valdifiori non serviva, un regalo per Sarri
Marino: Hamsik da Pallone d'Oro. Benitez, quanti danni© www.imagephotoagency.it

NAPOLI - "Perché ho lasciato Napoli? Perché litigai col presidente, discutemmo pesantemente nello spogliatoio dopo la partita con l'Inter. De Laurentiis attaccò violentemente De Sanctis che portai io in azzurro, chiese a Donadoni che lo sostituisse perché lo riteneva responsabile di due goal. Ma gli dava delle colpe che non aveva, qualche giorno dopo mandai un messaggio di dimissioni e lui mi invitò a vedere la gara casalinga col Siena a poi fece quella sparata durante l'intervista. Io lasciai il mio contratto appena rinnovato di cinque anni." Così Pierpaolo Marino in esclusiva a Piuenne rivela i motivi dell'addio al club azzurro. "Questione dei diritti d'immagine? Quando c'ero io per questa motivazione saltarono le trattative per Rolando Bianchi e Obinna. Ma in linea di massima non avevo tanti problemi, prendevo calciatori per la Serie C che pur di venire a Napoli cedevano anche le mutande oppure giovani come Lavezzi e Gargano che firmavano tutto pur di valorizzarsi in azzurro." Grandi parole per Hamsik ("È da Pallone d'Oro, Benitez gli ha fatto perdere due anni") e un'analisi sulla situazione attuale della squadra: "Perché il Napoli ora subisce meno goal? Perché il cambio modulo non espone i difensori nell'uno contro uno, non è un caso che dal passaggio al 4-3-3 le reti subito sono state solo due. In precedenza, venivano rimarcati alcuni limiti non essendo giocatori dal grande passo. Le piccole restano un problema storico del club, già quando c'ero io con Allodi e Bianchi esisteva questa problematica. Ma la grande squadra è quella che vince con tutti, pertanto invito a volare bassi. Serve continuità e soprattutto questa nuova soluzione tattica necessità di una grandissima intensità in ogni singola partita. Diciamoci la verità, la società aveva contattato altri allenatori tra cui Mihajlovic e alla fine ha dovuto ripiegare su Sarri più perché il tempo stringeva. Anche perché De Laurentiis non prevedeva l'uscita di Benitez".

SU VALDIFIORI - "Sono un suo estimatore, ma non serviva a questa squadra. Sia perché c'era già Jorginho, sia perché uno come Inler non era da buttare via. Ma un segnale di forza che un club può dare a un nuovo allenatore è proprio quello di prendere giocatori che lui consiglia, quindi sarà nato così il tutto. E' stata la mossa della disperazione prendere l'ex Empoli. Io avrei rinforzato la squadra in difesa, serviva un atleta esplosivo alla Fabio Cannavaro. Non ho mai reputato giusto la scelta di scaricare Paolo, è stato uno dei danni fatti da Benitez. L'ex capitano era più forte di tutti i difensori arrivati dopo di lui, quando seppi che il Napoli lo mollava l'ho telefonato per portarlo all'Atalanta ma non siamo riusciti a trovare l'intesa economica".

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