© ANSATORINO - Giocano meno di Mario Mandzukic e Paulo Dybala, ma nei salotti del mercato la differenza quasi non si nota: Simone Zaza e Alvaro Morata sono “marcati” dai club esteri. Neanche gli elogi e i messaggi di chiusura di Massimiliano Allegri, che domani sera è orientato a schierarli in coppia nel quarto di Coppa Italia dell’Olimpico contro la Lazio, frenano chiacchiere e rumours. Zaza e Morata, grandi amici anche fuori dal campo, continuano a condividere anche diverse avances. I corteggiatori sono soprattutto inglesi e tedeschi, stuzzicati dallo scarso impiego dei due e pronti a invogliarli con un manifesto da campagna elettorale: “Più continuità per l’Europeo”. Un minutaggio, però, inversamente proporzionale alla stima che la Juventus nutre nei confronti del duo. Stima confermata anche recentemente, di fronte agli ultimi “attacchi”. «Davanti rimaniamo così», ribadiscono in corso Galileo Ferraris.
TENTATIVO WOLFSBURG - L’ultimo “no, grazie” per Simone Zaza lo ha ricevuto il Wolfsburg. La stessa società tedesca che nell’estate 2014 contese (invano) Morata alla Juventus - e che in agosto ha avuto la meglio su Draxler - negli ultimi giorni si è fatta sotto per l’ex Sassuolo. Tramite i soliti mediatori internazionali, è stata presentata un’offerta ai dirigenti campioni d’Italia. Giuseppe Marotta e Fabio Paratici hanno ripetuto al Wolfsburg un messaggio analogo a quello inviato nelle settimane scorse a più società d’Oltremanica: «Zaza non lo diamo». E il fatto che si tratti di una volontà precisa, non di un classico bluff di mercato, lo si è capito dallo stupore del Crystal Palace, che per il centravanti azzurro ha calato senza successo un assegno da 27 milioni di euro. Superiore a quello da 18 del West Ham e pure rispetto a quanto investito la scorsa estate dalla Juventus per acquistare Zaza dal Sassuolo (18 milioni). Soltanto una proposta indecente, attorno ai 35 milioni più bonus, potrebbe far cambiare i programmi a Marotta e Paratici. «Simone è il giocatore cresciuto maggiormente da inizio stagione», ha sottolineato nei giorni scorsi Allegri. I dirigenti bianconeri sicuri della scelta lo sono sempre stati. Non hanno avuto bisogno dei 6 gol e di prestazioni sempre in crescendo: Marotta e Paratici scovarono Zaza ai tempi delle giovanili dell’Atalanta.