Clamoroso al Milan: è scomparso Mr. Bee. Trattativa saltata, ira Berlusconi

A 15 giorni dall’anniversario dell’acquisto del club, l’ex premier deve fare in conti con il fallimento dell’operazione che doveva portare il broker thailandese a versare 480 milioni di euro nelle casse rossonere, in cambio del 48% delle azioni. E si annuncia una stagione di tagli e di sacrifici
Clamoroso al Milan: è scomparso Mr. Bee. Trattativa saltata, ira Berlusconi© EPA

MILANO - Se Mr. Bee Taechaubol (non) voleva fare un regalo a Silvio Berlusconi, nel trentesimo anniversario dell’acquisto del Milan (20 febbraio), c’è riuscito benissimo. E’ saltata l’estenuante trattativa con il broker thailandese per l’acquisto via Fininvest del 48% delle azioni rossonere, in cambio di 480 milioni di euro. Tant’è vero che la stessa Fininvest, dopo essersi accollata il deficit di 94 milioni di euro dell’ultimo esercizio, ha fissato a 50 milioni il tetto massimo del suo intervento nel processo di risanamento dei conti. Il che significa che, conoscendolo, alla bisogna sarà lo stesso Silvio Berlusconi a rimettere mano al portafoglio personale. La sua passione per la squadra non stata fiaccata né dai fiaschi degli ultimi anni (il Milan non vince lo scudetto dal 2011, non vince la Champions League dal 2007, non vince la Coppa Italia dal 2003) né dai marchiani errori di mercato (dal peccato originale di scaricare Pirlo al tourbillon Allegri-Seedorf-Inzaghi-Mihajlovic fra gennaio 2014 e giugno 2015). Tantomeno, l’ex premier è stato scoraggiato dalle opposizioni familiari a mantenere la proprietà del club che, se dipendesse da Marina, sarebbe stato venduto da tempo. Già, ma a chi? La valutazione di 1 miliardo di euro è tanto iperbolica quanto reale per il solo Mr. Bee, secondo il quale, la quotazione in Borsa della società avrebbe fatto schizzare alle stelle il suo valore. S’è visto com’è andata finire, fra annunci ufficiali di accordo datati 31 luglio 2015, preannunci di regali di Natale, inchini davanti alle telecamere e 480 milioni di euro mai visti. La verità è che, 30 anni dopo, Berlusconi salverà una seconda volta il Milan, ma si annunciano stagioni di sacrifici, tagli di spesa e zero follie sul mercato. Sperando che, in casa, crescano presto altri Donnarumma.

 

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