© Marco CanonieroTORINO - Ai tifosi del Toro piace caldo. Sì, un allenatore che rispecchi il dna granata. E che, certo, porti la squadra in alto. Lottando su ogni campo e ogni terreno. Possesso palla e giro dietro, ragnatela e manovra avvolgente non rientrano nel cliché. Sinisa Mihajlovic, uomo forte per l’eventuale-possibile sostituzione di Giampiero Ventura sulla panchina, così, diventa protagonista assoluto del dibattito. E scalda la piazza.
Perché Sinisa sì «Se proprio Ventura dovesse scegliere di percorrere un’altra strada - il pensiero di molti - allora quello di Miha sarebbe il profilo perfetto per noi. Ha carisma, idee e personalità. Vogliamo un allenatore che ci trascini e che trascini il gruppo». Uno che si ispiri alla storia granata anche nei comportamenti. E nei fatti. Già a febbraio, Cairo ha cominciato ad accarezzare il sogno di “bloccare” l’ex rossonero, per non farsi trovare impreparato nel caso il tecnico genovese dovesse chiedere di essere lasciato libero. Un sogno nella rosa dei papabili. Un sogno che potrebbe concretizzarsi a breve, la prossima settimana.
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La chiave Bisogna chiudere il campionato, e nel migliore dei modi, domani a Empoli. Poi, punto e a capo. Arriverà il momento del chiarimento, del faccia a faccia. Via ogni tipo di bluff, se di bluff si è trattato. Perché è vero che Ventura è sotto contratto sino al 2018, ma è altrettanto vero che il feeling con l’ambiente è scemato e che in società stanno cercando di definire gli scenari futuri che non comprenderebbero più il Ferguson granata. Insomma, una situazione in divenire. E si parla di più incontri avuti da Cairo con Mihajlovic, per sondare il serbo, per capire se ci fosse terreno fertile per una trattativa e soprattutto per un accordo a cifre da Toro, più contenute quindi rispetto ai due milioni milanisti. Incontri e cena. Con via libera per imbastire un rapporto concreto, nel caso appunto Ventura optasse per l’addio.
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