© EPAROMA - "Non ci sono clausole legate al mercato, non c'è una parola nel contratto predisposto dal mister e da noi reso solo meno pesante da leggere, che riguarda la campagna acquisti. Ci si riporta alle norme italiane". È la tesi dell'avvocato della Lazio, Gian Michele Gentile, in conferenza stampa, rispondendo al comunicato emesso ieri notte da Marcelo Bielsa nel quale l'argentino motiva tale decisione al mancato mantenimento degli accordi con la società sull'arrivo di almeno quattro giocatori prima del ritiro di Auronzo che inizierà domani. Il legale ha annunciato che la Lazio intenterà contro il tecnico argentino una causa per un risarcimento "importante".
"La situazione è molto grave e delicata - ha chiarito Gentile -, il contratto è sottoposto a giurisdizione italiana e la tutela della Lazio è come se mister fosse un allenatore italiano. È scritto di ricorrere alla tutela prevista da norme arbitrali, oppure possiamo rivolgerci al giudice di lavoro. Sicuramente la Lazio non subirà una violenza così ingiustificata. A noi interessa avere un risarcimento del danno patrimoniale, immagine, credibilità, dalla rottura immotivata e intempestiva di questo contratto. I danni ancora non sono quantificati, abbiamo un'importante domanda risarcitoria".
UN PRETESTO - "Si è voluto creare un pretesto per sganciarsi da questo contratto - ha concluso il legale biancoceleste - qualcosa che sarà successa tra il primo luglio, data di deposito del contratto e il 7 luglio, quando ci è arrivata la comunicazione delle dimissioni del mister. Non c'è un fatto oggettivo che possa spiegare questa decisione".
TARE - "Bielsa? Una persona eccezionale, per la Lazio e il calcio italiano il suo arrivo sarebbe stato un segnale molto forte. Ma avendoci trattato direttamente, posso dire che il soprannome che gli danno ('El Locò, ndr) fa capire tante cose...". È l'amara costatazione del ds della Lazio, Igli Tare, che in conferenza stampa ha ripercorso le tappe della trattativa. Da Rodrigo Caio a Valencia e Adriano, tutti giocatori indicati dall'argentino e che comunque la Lazio conta di convincere. "Sì - ammette Tare -, queste idee e gli accordi con questi giocatori saranno portate avanti. Tutti gli obiettivi sono ancora in essere, tranne qualche obiettivo che aveva rifiutato lo stesso Bielsa". Diversa la situazione di Pato, che avrebbe alla fine chiesto di restare al Corinthians fino al 31 dicembre. Tare ha raccontato che i rapporti con Bielsa si sono incrinati la sera del 7 luglio: "Ho avuto un confronto accesso la sera prima della lettera (di dimissioni, ndr). Riguarda la trattativa di Pato, Bielsa era informato da certe persone di una cifra che non era veritiera rispetto alla proposta. Io gli ho dato la possibilità di parlare con l'agente del ragazzo e di avere le cifre proposte dalla Lazio. In caso non fossero corrisposte mi sarei dimesso il giorno dopo. È vero - conclude Tare -, so che tanta gente attorno al mondo Lazio ha fatto pressioni su Bielsa per non farlo venire a Roma. Anche gente che sta attorno a lui".
LA VERSIONE DI LOTITO - "Con Bielsa è stato fatto un atto d'amore verso i tifosi, ma anche senza Bielsa i programmi della Lazio non saranno abbandonati. Il mercato prevede gli obiettivi che ci eravamo prefissati, qualcuno dimentica che il mercato inizia ufficialmente il primo luglio. Noi dobbiamo rinforzare la squadra e renderla competitiva, porteremo avanti gli obiettivi compatibilmente con le nome e le possibilità, di investimenti sia economici che competitivi". Così il presidente della Lazio, Claudio Lotito. Al posto di Bielsa è stata confermata la fiducia a Simone Inzaghi: "Una scelta legata al fatto che vogliamo portare la lazialità - ha chiarito il patron -, perché vive nel club da diversi anni. La scelta di Inzaghi non è una scelta di ripiego, lui è l'allenatore idoneo per dare attuazione a quel programma che volevamo fare con Bielsa". Quando Lotito ha preso la parola, diversi cronisti hanno lasciato la sala stampa a causa della decisione del presidente di non rispondere a domande.