Una squadra di B spagnola compra club in Cina

I catalani del Reus, tra i cui dirigenti c’è l’ex Barcellona Joan Oliver, si sono assicurati il 29% del capitale del Beijing Intitute of Technology FC, che milita in 2ª divisione
Una squadra di B spagnola compra club in Cina

MADRID - La notizia, di per sé, è curiosa e fa sensazione: d’accordo, c’è il rischio che possa essere la classica rondine che non fa primavera, ma attenzione, potrebbe anche rappresentare una prima clamorosa inversione di tendenza rispetto a una consuetudine (quella dei club europei che vengono comprati da investitori asiatici) assai in voga negli ultimi anni.

NON ERA MAI SUCCESSO - La storia va ambientata a Reus, paese di poco più di 100 mila anime situato nella provincia di Tarragona, comunità autonoma di Catalunya. La squadra della città il Club de Fùtbol Reus Deportiu, centosedici anni di storia (assai poco gloriosa) spesi facendo l’ascensore tra la Tercera Divisiòn e i campionati regionali. Dal 2011 al 2012 i rossoneri militano in Segunda Divisiòn e nella scorsa stagione hanno stabilito il record societario di 5 partecipazioni consecutive nella categoria. Alla presidenza del club catalano c’è Ramón Alabart, ma il veromdeus ex machina è Joan Oliver, ex direttore generale del Barcellona ai tempi della presidenza di Joan Laporta. Fu proprio da un’idea del duo ora al Reus che la guida tecnica dei catalani fu affidata a Pep Guardiola, esordiente assoluto nella Liga. Ebbene, dopo l’intuizione Guardiola, un’altra idea meravigliosa è balenata nella testa di Oliver, uno che non smette mai di pensare. E così i rossoneri sono diventati la prima società straniera a comprare una parte rilevante del capitale di una squadra di calcio cinese, il Beijing Institute of Technology Football Club, che partecipa al campionato di seconda divisione del Paese asiatico.

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