Torino, ripartenza Belotti. Ma dovrà avere la cresta giusta

L'offerta da cento milioni non è arrivata, però questo non deve lasciargli rimpianti. La gente granata si riaggrappa al suo erede
Torino, ripartenza Belotti. Ma dovrà avere la cresta giusta© Marco Canoniero

TORINO - Ha deposto la cresta in attesa di tornare a buttarla dentro, ma resta pur sempre il Gallo, purché non si metta a far troppo il galletto. La qual cosa non è detta né per celia, né per caso, né per cattiveria. Tutt’altro: a Belotti teniamo, diciamo così, come può volergli bene la gente del Torino, che con lui ha toccato il cielo con un dito, e per lui ha trascorso settimane di spasimi. «Va via? Non va via?». Eccetera eccetera. Fino a oggi: quando il Gallo tornerà al Fila, dopo l’inaugurazione del centro sportivo a fine maggio, e fisserà i tifosi, tanto quanto loro guarderanno negli occhi lui. In verità, lo espresse più volte Mihajlovic, quel concetto, seppur con altre parole: «Spero che il Gallo resti, ma che resti con grandi motivazioni e con quell’umiltà che ha rappresentato la vera chiave della sua crescita. A me serve il Gallo con la testa giusta. E non il giocatore dell’ultimo periodo del campionato, distratto dal mercato e sotto pressione, e pure un po’ troppo egoista in campo».

DAL CHELSEA AL PSG - O 100 milioni, o 100 milioni: Cairo non transige. E se il Psg non romperà le scatole, e se Conte non perderà tutti gli obiettivi possibili per poi decidere di spendere così tanto per Belotti, effettivamente il Gallo resterà, e Sinisa tornerà davvero a prendergli la misura della testa, soppesando anche la consegna della fascia da capitano.

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