TORINO - Finché ci sarà anche solo una possibilità di prendere Niang è sul francese che il Torino si concentrerà per accontentare Mihajlovic alla voce esterno offensivo. La trattativa resta complessa, da portare avanti. Vuoi per la concorrenza - lo Spartak Mosca accontenta eccome sia il Milan (20 milioni per il cartellino) che il francese (4 anni di contratto a 3 milioni netti annui), e sullo sfondo c’è la Lazio -, vuoi perché la distanza tra le parti resta profonda. Cairo medita di offrire più dei 12 milioni pattuiti, per Niang, ma sarà difficile convincere il Milan a cedere il giocatore per meno di 18 milioni.
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LA BUONUSCITA - In più Niang, con Galliani, aveva un accordo sulla parola per la buonuscita. Il cambio nell’assetto societario ha ora modificato lo scenario, ma l’esterno offensivo non vuole comunque rinunciare a quanto promessogli dall’ex ad rossonero. Un altro intoppo, lungo la strada che potrebbe condurre alle firme sui contratti. Ecco perché le alternative a Niang restano calde: da Lazovic del Genoa a Kishna della Lazio per arrivare a Rony Lopes del Monaco. Già, quello stesso Monaco entrato in orbita Belotti.
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